AGI - Il feretro poggiato al suolo, sopra a un piccolo basamento, le massime autorità della Repubblica, gli onori militari. I funerali di Stato in forma civile che si terranno martedì in piazza Montecitorio per Giorgio Napolitano sono scanditi da regole e prassi decennali.
Come lui, i suoi predecessori alla presidenza della Camera, Pietro Ingrao e Nilde Iotti, anch'essi storici dirigenti del Pci, ebbero l'onore dell'ultimo saluto in una delle piazze più belle di Roma, per arte, storia e peso istituzionale.
La quinta disegnata da Gian Lorenzo Bernini, sede prima della assemblea Costituente e poi della Camera dei deputati, una piazza ampia che accoglie centinaia di persone saranno dunque il luogo in cui tra pochi giorni il Paese darà l'ultimo saluto all'ex capo dello Stato scomparso venerdì sera.
I funerali saranno dunque funerali di Stato, come è previsto per gli ex presidenti della Repubblica, delle Camere, del Consiglio e della Corte Costituzionale. Come già successo per gli ex presidenti della Camera Pietro Ingrao e Nilde Iotti, che vollero esequie civili, è stata scelta piazza Montecitorio per la sua ampiezza e sicurezza, nonostante l'ultimo ruolo di Napolitano fosse quello di senatore a vita.
E sarà proprio al Senato che sarà dunque aperta la camera ardente domani e lunedì. Tra gli ex inquilini del Quirinale alcuni hanno voluto funerali di Stato, altri esequie private. Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi e Antonio Segni sono stati salutati con una cerimonia di Stato nella chiesa di santa Maria degli Angeli, Giuseppe Saragat con una messa a santa Chiara e poi con una cerimonia pubblica a piazza Navona, Giovanni Leone a Santa Maria in Vallicella. Riservatissimi e solo per i familiari, nel paese natale di Stella, i funerali di Sandro Pertini. Altrettanto privati, in Sardegna, i funerali di Francesco Cossiga, che aveva lasciato una lettera in cui rifiutava i funerali di Stato.
Esequie in forma privata, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, anche per Oscar Luigi Scalfaro. E scelse il basso profilo anche Carlo Azeglio Ciampi, che chiese funerali in forma privata nella chiesa del quartiere Trieste, a Roma, in cui abitava da decenni.
Il cerimoniale di Stato ha regole precise per i funerali di Stato: ufficialità della cerimonia funebre prevede: il feretro contornato da sei carabinieri in alta uniforme, onori militari al feretro all'ingresso del luogo della cerimonia e all'uscita, la presenza di un rappresentante del Governo (ma in questo caso ci sarà anche il Presidente della Repubblica, successore di Napolitano, Sergio Mattarella, una orazione commemorativa ufficiale.
Oltre ai funerali di Stato il governo ha dichiarato anche lutto nazionale, va ricordato, e dunque le bandiere degli edifici pubblici e nelle ambasciate sono poste a mezz'asta, mentre le bandiere all'interno degli edifici sono listate a lutto. La piazza è già stata aperta in passato per due predecessori di Napolitano sullo scranno più alto di Montecitorio.
Nel 1999 per Nilde Iotti, insieme a una folla di cittadini, hanno assistito ai funerali di Stato le più alte cariche della Repubblica guidate dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. A tenere le orazioni funebri l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Livia Turco, Tina Anselmi, l'allora presidente della Camera Luciano Violante, l'allora europarlamentare Giorgio Napolitano, Walter Veltroni.
Anche Pietro Ingrao, scomparso nel 2015, ha avuto funerali di Stato in piazza Montecitorio. Sul palco allestito davanti alla Camera, di cui era stato Presidente, sedevano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Consiglio Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso. Sono intervenuti per un ricordo, gli altri, oltre ai familiari e a Boldrini, Alfredo Reichlin, Ettore Scola, don Luigi Ciotti, mentre il maestro Ambrogio Sparagna ha eseguito 'Bella ciao', intonata anche dai tanti cittadini giunti in piazza.