La Supermedia di oggi, 21 settembre 2023 (primo giorno di un autunno che si preannuncia politicamente piuttosto “caldo”) si basa su un numero di sondaggi piuttosto elevato: ben 12, realizzati da 8 istituti differenti nelle ultime due settimane. I numeri quindi sono alquanto robusti, e confermano la prima posizione di Fratelli d’Italia (28,7%) che conserva un ampio vantaggio – 9 punti – sul Partito Democratico (19,7%), che per la terza settimana di fila fa registrare un dato inferiore alla soglia “psicologica” del 20%. In terza posizione il Movimento 5 Stelle, che accorcia leggermente le distanze dal PD salendo al 16,5%.
Se la Lega si conferma stabile con il 9,2% non altrettanto si può dire di Forza Italia, che prosegue nella sua tendenza di – lento – declino scendendo sotto il 7% per la prima volta dopo tre mesi. Tutti gli altri partiti restano più o meno sugli stessi valori visti nelle scorse settimane, e tutti sono accomunati dal fatto di essere ben al di sotto della soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale per le elezioni europee, che si terranno a giugno 2024. L’unico partito un po’ più vicino a tale soglia è Azione, che tuttavia mostra un andamento lievemente negativo rispetto alle rilevazioni che vedevano il partito di Carlo Calenda poco sopra il 4% subito dopo il divorzio con Matteo Renzi.
A livello aggregato, si continua a registrare una netta predominanza del centrodestra (46%) rispetto alle aree di opposizione, variamente concorrenti tra loro. La somma delle tre opposizioni – centrosinistra, M5S ed ex Terzo Polo – in teoria raggiungerebbe una percentuale superiore, ma la ricomposizione delle divisioni tra le varie anime (divisioni che stanno creando non pochi grattacapi alla leader del PD Elly Schlein) non appare al momento raggiungibile nel breve periodo – ma nemmeno nel lungo periodo, verrebbe da dire. Le divisioni dell’opposizione risultano particolarmente ben gradite alla maggioranza di centrodestra, soprattutto in questo periodo segnato da forti difficoltà sia sul piano interno sia su quello esterno (i rapporti con la Commissione Europea e con alcuni stati membri).
Il tema di gran lungo più spinoso per il Governo in questa fase è senz’altro quello dell’immigrazione e degli sbarchi di irregolari in massa sulle coste di Lampedusa (e non solo). Una questione che si è fatta talmente pressante da spingere la premier Meloni a intervenire all’assemblea generale ONU proprio su questo tema. Quella degli sbarchi di migranti è una questione particolarmente spinosa per il centrodestra, che proprio sul contrasto all’immigrazione irregolare ha costruito per anni la sua narrazione attaccando senza sosta i governi di centrosinistra (ma anche quelli di unità nazionale di cui facevano parte Lega e Forza Italia, basti ricordare gli attacchi di Salvini alla ministra Lamorgese). Secondo le cifre ufficiali del Ministero dell’Interno, il 2023 è stato di gran lunga l’anno in cui si sono sbarcati più migranti dal 2017: a metà settembre si è superata quota 127 mila, contro una media di circa 30 mila nei 5 anni precedenti (anche se la tendenza era comunque in aumento dal 2020). Soltanto nei 30 giorni successivi a Ferragosto sono sbarcati oltre 26 mila migranti.
Dall’inizio dell’anno sono sbarcate in Italia 127 mila persone, circa 500 al giorno: un dato poco inferiore a quello degli ultimi tre anni sommati (sempre contando gli #sbarchi dal 1° gennaio al 15 settembre).
— YouTrend (@you_trend) September 20, 2023
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Di fronte a una situazione del genere, è facile immaginare come gli italiani stiano rivedendo i loro giudizi e le loro aspettative. Lo conferma un sondaggio di Ipsos, secondo cui il 71% ritiene che il Governo stia facendo di meno rispetto alle promesse. Neanche i più recenti provvedimenti – l’istituzione dei CPR e l’allungamento a 18 mesi del periodo massimo di permanenza – sembrano aver incontrato il favore degli elettori, tanto che il 51% (sempre secondo Ipsos) ritiene che con quest’ultima misura “non cambierà niente”. Una percentuale simile a quella registrata da Noto, che vede il 45% di italiani contrari al prolungamento della permanenza contro un 27% di favorevoli.
Eppure, la richiesta generale che emerge da queste indagini non è quella di una minore severità, anzi: il 68% degli italiani interpellati da Noto pensa che in futuro l’Italia debba essere più rigida, contro il 19% che preferirebbe puntare più sull’accoglienza. Quest’ultima opinione è maggioritaria solo tra gli elettori di PD o M5S (55% in entrambi i casi). Ma ben l’82% degli italiani ritiene che l’Italia debba essere aiutata dall’Europa a gestire i flussi di migranti in arrivo, e il 71% si dice favorevole a una missione di respingimento in mare che veda la partecipazione dei militari di altri paesi europei. Gli italiani quindi bocciano il governo e chiedono più Europa, ma lo fanno perché vogliono maggiore severità e un aiuto a respingere i migranti, piuttosto che ad accoglierli o a redistribuirli.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 7 al 20 settembre, è stata effettuata il giorno 21 settembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti EMG (data di pubblicazione: 15 settembre), Euromedia (12 e 21 settembre), Ixè (14 settembre), Noto (19 settembre), Piepoli (8 settembre), Quorum (18 settembre), SWG (11 e 18 settembre) e Tecnè (9,11 e 16 settembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.