AGI - Per quanto riguarda la questione dei migranti, "il punto è che possiamo continuare ad accapigliarci quanto vogliamo, ma se non capiamo che l'unico modo per fermare le morti è fermare la tratta, le persone continueranno a morire. E possono continuare con la loro ipocrisia da operetta, ma chiunque abbia un minimo di onestà non può credere davvero che se io mi trovassi sul luogo di una tragedia starei con le mani in mano, che nel caso di un naufragio se fossi lì non sarei la prima a buttarmi in acqua per provare a salvare un bambino, indipendentemente da chi sia e da dove venga". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel libro-intervista con il direttore de 'Il Giornale', Alessandro Sallusti, dal titolo 'La versione di Giorgia', edito da Rizzoli.
"Nei fatti - aggiunge la premier - sono più europeista di tanti autoproclamatisi europeisti". "L'alternativa - osserva poi Meloni - non è tra essere sovranisti ed essere europeisti", ma tra "federazione e confederazione". "Quelli che ormai nella vulgata dominante vengono definiti europeisti sono in realtà i federalisti europei, cioè i sostenitori di un modello in forza del quale i singoli Stati membri dovrebbero essere via via sempre più privati della loro sovranità per accentrare sempre più poteri a Bruxelles", aggiunge Meloni.
Sugli Usa: "Si dice che io sia compiacente con gli americani perché sono stata tra i più seri sostenitori dell'Ucraina nel conflitto e che lo faccio per garantirmi il sostegno degli Stati Uniti in non so bene cosa. Solo che chi lo dichiara dimentica che all'opposizione avevo esattamente la stessa idea".