AGI - "Cosa posso fare per te?". La domanda l'ha formulata il premier Giorgia Meloni, che ha telefonato a Daniela Di Maggio, madre del suonatore di corno di 24 anni, Giovanbattista Cutolo, ucciso all'alba del 31 maggio scorso a pochi passi dalla sede del Comune di Napoli durante una lite nata da uno scooter mal parcheggiato.
A riferire il contenuto della telefonata, la stessa Di Maggio. La donna, al Corriere della Sera e Il Mattino, ha spiegato di aver ricevuto la chiamata sabato pomeriggio scorso. "Mi ha chiesto che cosa può fare per me. Mi ha chiamato dal suo numero privato. Ho risposto, ci ho messo un po' a capire che era davvero Giorgia Meloni.
È stata una conversazione tra due madri, sincera e accorata. Mi è sembrato di conoscerla da sempre. Le ho chiesto se potevo chiamarla Giorgia, mi ha risposto 'certo che devi chiamarmi Giorgia'. Poi mi ha fatto una domanda: 'che cosa posso fare per te?'. Non ho avuto neanche un attimo di esitazione, voglio incontrati, ho risposto, devi aiutarmi a fare in modo che altre madri non vivano più drammi come questo".
"La criminalità non può averla vinta, dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, la parte sana del Paese, il futuro che vorremmo", racconta. Una chiamata a casa Cutolo è arrivata anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, aggiunge Di Maggio. Oggi sul corpo del musicista sarà eseguito l'esame autoptico, e mercoledì alle 15 nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli è previsto il rito funebre presieduto dall'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia.
La madre del ragazzo ha già rivolto un appello alla città, perché la partecipazione sia massiccia, a testimoniare che esiste un'altra Napoli, quella delle persone perbene, di cui faceva parte il figlio. Per quel giorno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha proclamato il lutto cittadino. Diverse le manifestazioni di cordoglio. In particolare, dal Conservatorio partenopeo e dal teatro San Carlo, che al musicista ucciso intitolerà una borsa di studio per giovani talenti.