AGI - La metafora utilizzata da Giorgia Meloni è legata alla sua visita al Gp di Formula 1, "la situazione è complessa da maneggiare, ma il tempio della velocità diventa per noi anche fonte di ispirazione, perché abbiamo bisogno di correre di più per far correre di più questa nazione".
La premier giovedì volerà in India per il G20, ma prima si terrà una riunione del Consiglio dei ministri. Ancora da definire l'ordine del giorno: in ballo c'è, tra l'altro, la riforma costituzionale e le misure sul fronte dell'immigrazione che, però, potrebbero andare sul tavolo del Cdm della settimana successiva.
L'esecutivo, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, sta lavorando a un provvedimento a favore delle periferie che dovrebbe prendere spunto proprio dalla visita della premier Meloni a Caivano e coinvolgere soprattutto i ministri che si sono recati nel napoletano.
L'ipotesi sul tavolo è che si arrivi a un decreto legge, "sarà - spiega una fonte di governo - un provvedimento ampio". Da valutare, però, ancora i tempi e i contenuti del pacchetto di norme che potrebbero comprendere alcune delle misure di cui ha parlato il presidente del Consiglio al Parco verde.
In Cdm potrebbe poi arrivare, tra l'altro, il decreto per scongiurare l'entrata in vigore delle limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte. La riunione dei ministri sarà anticipata da un vertice di maggioranza nella sede del governo: l'appuntamento per i capigruppo è per le ore 18,30 di mercoledì.
Nel menù i principali temi sul tavolo, a partire dal pacchetto di riforme di cui è tornato a parlare il ministro Casellati. Il sistema scelto è quello del premierato, con l'assicurazione che non saranno svuotate "le prerogative del capo dello Stato come garante dell'unità nazionale". Sarà - sostiene l'ex presidente del Senato - "un modello italiano" che punterà a "garantire la stabilità del governo e restituire la centralità alla volontà popolare".
"Siamo - ha aggiunto - a un importante giro di boa sulla via della riforma, che non è certamente un tema nuovo. È da 40 anni che discutiamo di riforma, sono ottimista". Non è dello stesso avviso il Pd. All'incontro di maggioranza si affronteranno anche le altre questioni che verranno discusse alla ripresa dei lavori parlamentari, dall'autonomia differenziata al Mes e al salario minimo, solo per citare qualche esempio. Ma lo sguardo è già rivolto alla prossima legge di bilancio che sarà "prudente" e "terrà conto delle regole fondamentali della finanza pubblica", ha sottolineato il titolare dell'Economia, Giorgetti.
La premessa intanto eè che "il governo pensa di mantenere le previsioni che ha fatto nel Def" di una crescita del Pil 2023 "al 1% ma è inevitabile che le variabili esterne siano mutate". La guerra in Ucraina - ha spiegato il responsabile di via XX Settembre - "ha già un perdente certo: è lo stato dell'economia europea, tanto che l'esecrato intervento dello Stato è tornato di moda".
Il ministro ha parlato anche della tassa ai profitti delle banche, "può darsi che l'imposta sia stata inopportuna, sicuramente può essere migliorata, sicuramente è stata comunicata male ma non accetto che sia definita ingiusta" e delle privatizzazioni, altro tema che divide la maggioranza, in particolare sulla dismissione della partecipazione del Tesoro in Mps: "Non ci faremo dettare i tempi da nessuno e tantomeno dalla fretta, per quanto riguarda il sistema bancario. E non solo".
Pesa la 'zavorra' del superbonus, "a pensarci mi viene il mal di pancia, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi", ha detto ancora il ministro. Per quanto riguarda il rapporto con Bruxelles, una delle richieste è di togliere dal patto di stabilità gli aiuti umanitari e militari all'Ucraina contro l'aggressione russa.
La Commissione europea "ci chiede una politica di un certo tipo per quanto riguarda la transizione energetica, e quindi riteniamo ragionevole chiedere che vengano considerate in modo diverso le spese per gli stipendi pubblici o pensioni rispetto a questo tipo di investimento", ha affermato ancora Giorgetti.
La legge di bilancio sarà a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, è il 'refrain' dell'esecutivo. La manovra "dovrà essere sobria. Serve responsabilità, dobbiamo confermare l'immagine di un governo affidabile sul piano internazionale. Anche a costo di fare scelte di discontinuità e con un costo sul piano del consenso, come abbiamo fatto sul Reddito e sul Superbonus", ha rimarcato anche Lollobrigida.
Tra le priorità indicate la necessità di tagliare il cuneo fiscale e dunque il costo del lavoro e aumentare il potere d'acquisto delle famiglie, "gli interventi a beneficio elettorale vengono dopo. Meglio piantare un seme in un campo ben arato che raccogliere tutto subito e poi aspettare la carestia", ha aggiunto il ministro dell'Agricoltura e la sovranita' alimentare.