AGI - "II sogno ricorrente di ogni macchinista è tirare il freno di emergenza per poi rendersi conto che il treno non si ferma. Un incubo che a me è rimasto per tanti anni". Enzo Amich, deputato piemontese di Fratelli d'Italia e macchinista a Trenitalia per 18 anni conosce bene la tratta dove nella notte - a Brandizzo, stazione a pochi chilometri da Torino - sono morti i cinque operai travolti da un convoglio. "È a tutti gli effetti una strage" sottolinea il parlamentare. "Lutto e rabbia" sono i sentimenti che trapelano tra i macchinisti, come racconta all'AGI il componente della Commissione trasporti alla Camera, ora a Montecitorio ma rimasto (tra chat, cene e telefonate) nel 'Corpo' dei ferrovieri.
"Si sentono in lutto - dice Amich - per le famiglie degli operai ma c'è anche tanto dolore per i due macchinisti che erano a bordo. Rabbia, perchè vorrebbero maggiore sicurezza nel loro lavoro. Quando si tira il freno di emergenza ma si è al comando di un mezzo di tonnellate di ferro, il treno non si può fermare subito, ti senti solo uno spettatore di quanto sta per accadere, ed è una bruttissima sensazione".
Grandi responsabilità per i macchinisti e intensi carichi di lavoro. "Siamo rimasti - spiega Amich - a una concezione vecchia del ferroviere. Oggi non è più quello di tanti anni fa. Ha turni non semplici, non ha il sabato e la domenica classica".
"Forse un problema nella comunicazione"
In attesa degli sviluppi delle inchieste (Procura e Mit), l'esponente di Fratelli d'Italia invita alla prudenza. "È presto per attribuire delle colpe. Secondo la mia esperienza è improbabile, comunque, che la causa sia stata la velocità perchè con il Sistema controllo marcia treno (Scmt), è difficile superare i limiti consentiti. Forse c'è stato un problema nella comunicazione".
Il deputato ed ex macchinista condivide l'appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per una maggiore tutela dei lavoratori. "Dobbiamo fare in modo in questa legislatura di intervenire in tutti i modi possibili in questo ambito. In particolare nel settore ferroviario occorre tornare a investire sulla manutenzione delle tratte dei binari, degli scambi. Inoltre basta tagli, come è avvenuto in passato, al personale. Infine - conclude il deputato di Fratelli d'Italia - dobbiamo essere capaci di dare dei punti fermi anche in caso di errore: chi sbaglia paga".