AGI - Il mare agitato frena gli sbarchi di migranti a Lampedusa dove, nella notte, ci sono stati appena quattro approdi per un totale di 208 persone. Sabato, invece, si è registrato un nuovo record per arrivi in un giorno con 55 approdi e 2.172 persone.
Il giorno prima c'era stato il primato di barchini (65) per un totale di 1.917. Durante la notte, 3 natanti - con a bordo 50 (12 donne e un minore), 42 (10 donne e 5 minori) e 73 (1 minore) - sono stati soccorsi dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza. I carabinieri hanno invece bloccato, direttamente sulla spiaggia della Guitgia dove erano appena sbarcati, 43 nordafricani. Fra loro anche cinque minori.
Nell'hotspot ci sono 4.267 migranti. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in vacanza da qualche giorno a Lampedusa, ha annunciato che in giornata visiterà il centro di accoglienza insieme al prefetto Filippo Romano.
Maggioranza e opposizione intanto sono sempre più sui fronti opposti della barricata in tema di immigrazione. Se le forze politiche che sostengono il governo difendono l'operato dell'esecutivo, e Salvini dichiara la necessità di un nuovo decreto, le opposizioni sparano ad alzo zero sulle politiche messe in atto. Dice allora il vicepremier e leader della Lega: "Ritengo che sia necessario un nuovo decreto Sicurezza a settembre perché l'Italia non può essere il punto di arrivo dei migranti di mezzo mondo e l'Europa dopo tante chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere, deve svegliarsi, muoversi, aiutarci perché i confini italiani sono i confini d'Europa. Lampedusa, Ventimiglia, Trieste sono confini d'Europa. Siccome l'Italia manda migliaia di miliardi di euro a Bruxelles ogni anno, la difesa dei confini deve essere una priorità europea e a oggi non lo è stata".
Allo stesso modo, il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, sostiene: "Noi gli ingressi regolari li abbiamo aumentati, sono gli altri, quelli che ora stanno all'opposizione, che avevano messo in naftalina il decreto flussi. È cambiata la situazione geopolitica rispetto a qualche tempo fa: si sono aperti fronti, dal Pakistan al Niger e il Mediterraneo centrale è il vero ventre molle. Ora il governo italiano potrà accelerare le espulsioni, riportare all'interno di una gestione ordinata un ambito creato in modo disordinato, ma è innegabile che serve l'intervento europeo, da soli non si va da nessuna parte. Serve un piano europeo di aiuti per l'Africa. La sinistra dovrebbe mettersi d'accordo con se stessa: oggi i sindaci si lamentano, ma otto mesi fa, quando la situazione geopolitica era diversa e noi cercavamo di contrastare l'immigrazione clandestina, dicevano che erano pronti ad accogliere tutti a braccia aperte".
Da FI, Alessandro Cattaneo, ricorda che "noi in campagna elettorale non abbiamo mai detto che sarebbe stato facile chiudere i confini, ma piuttosto regolarli, come da modello nordamericano. Ne ha bisogno l'economia, il welfare: il tema è non subire l'immigrazione ma provare a organizzarla".
"E Tajani lo sta facendo dialogando con i Paesi più coinvolti da questi flussi", annota ancora il vicecoordinatore 'azzurro'. Dallo schieramento opposto si leva la voce della segretaria Pd, Elly Schlein: "Le destre nazionaliste parlano a sproposito di immigrazione ma non si ricordano mai di salvare vite", dice.
E sottolinea ancora che "le destre nazionaliste, appassionate del tema dell'immigrazione, adottano leggi ingiuste e illegali. Ma la storia di questo paese dimostra che l'immigrazione è fonte di ricchezza", ma non "deve essere mai una scelta forzata dalla mancanza di opportunità nel Paese in cui si nasce", per questo serve "una battaglia comune sui salari troppo bassi e contro la precarizzazione".
Riccardo Magi, segretario di +Europa, invita il governo a seguire le indicazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e non quelle del generale Vannacci: "Siamo di fronte a una destra di governo che si accapiglia per mostrarsi coerente con le indicazioni di uno sconosciuto e delirante generale dell'Esercito che ha scritto un 'Mein Kampf de noantri', mentre è imbarazzata se non infastidita dalle parole del Presidente della Repubblica Mattarella, faro di europeismo, solidarietà e vero interprete dei valori costituzionali. Io lo trovo incredibile e paradossale".
Anche il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, interviene nel dibattito: "Ecco compiuto il capolavoro del governo Meloni non fanno la guerra agli scafisti, bensì alle navi che fanno ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Le conseguenze? Ci saranno più persone annegate, e gli unici a poter navigare liberamente saranno gli assetti navali delle milizie libiche che un giorno sparano ai nostri pescherecci e l'altro catturano naufraghi per riportarli nei lager, peraltro so tratta di quelle milizie sotto inchiesta a livello internazionale da tempo".
Dal Pnrr ai migranti, passando per il reddito di cittadinanza 'sospeso' dal governo. Antonio Decaro - che pure è sindaco di Bari - sembra giocare 'fuori casa' a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, teatro scelto da Affaritaliani per La Piazza, la kermesse estiva arrivata quest'anno alla sesta edizione. Perché il presidente dell'Anci è circondato, sul palco e in platea, da esponenti di governo e maggioranza, lui che è un iscritto del Partito Democratico.
Dal ministro Urso, collegato da remoto, alla ministra del Lavoro, Calderone, passando dalla presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. E anche la colonna sonora scelta per la serata suona 'sospetta' all'esponente dem, con quel "Georgia on my mind" che più che allo stato americano sembra rimandare alla presidente del Consiglio che proprio a Ceglie Messapica ha appena trascorso una breve vacanza.
Con Calderone il confronto è sul reddito di cittadinanza. Nel nuovo sistema che sostituisce il reddito di cittadinanza, "faremo, come Comuni, la presa in carico e il progetto multidisciplinare, ma siamo spaventati per quelli che fanno il percorso sulle politiche attive del lavoro, che è la parte mancata dal vecchio reddito di cittadinanza", dice Decaro: "Hai voglia a fare corsi di formazione e le politiche attive, ci sono territori come il nostro in cui il lavoro non si trova e la mia paura è che quelle persone che hanno perso il reddito di cittadinanza e non hanno trovato lavoro si ritrovino per strada", spiega Decaro.
La ministra del Lavoro tenta di rassicurare l'esponente dei Comuni: "I numeri di chi perde il reddito non sono da bomba sociale", sottolinea. "Posso rassicurare il presidente Decaro, la stagione del dialogo sociale deve assolutamente riprendere e metteremo a disposizione tutte le nostre risorse perche' credo sia evidente che per la nuova misura dell'assegno di inclusione, il ruolo dei servizi sociali e dei comuni sia essenziale".
I due dossier che stanno mettendo in ginocchio i sindaci italiani, tuttavia, per Decaro sono i migranti e il Pnrr. "Indipendentemente del flusso dei migranti noi ci occupiamo dell'accoglienza", spiega il presidente dell'Anci: "Indipendentemente del flusso dei migranti noi ci occupiamo dell'accoglienza. Abbiamo il problema dei richiedenti asilo perché per fare economia di scala i gestori tendono a realizzare strutture con molti posti e i richiedenti si ritrovano in spazi stretti. Sono terminati i posti per i minori non accompagnati e stiamo pagando con risorse dei comuni, facendo debiti fuori bilancio. Così diventa difficile affrontare spese non preventivate".