AGI - Tutto rinviato in autunno. Di salario minimo, almeno sulla carta, si tornerà a parlare non prima del mese di ottobre. La maggioranza di centrodestra ha infatti approvato la sospensiva di due mesi dell'esame della proposta unitaria delle opposizioni (ad eccezione di Italia viva) che mira a introdurre una paga oraria minima di 9 euro. Ma Pd, M5s, Avs, Più Europa e Azione non si danno per vinti e rilanciano con una raccolta firme per una mobilitazione in tutto il Paese.
Di certo, fanno sapere Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, la battaglia andrà avanti e coinvolgerà direttamente i cittadini. Dopo l'apertura a un possibile confronto da parte della premier Giorgia Meloni, la maggioranza tiene il punto e invita le opposizioni ad abbassare i toni, perché "strumentalizzare questi temi non serve a nessuno, e per questo mettiamo al voto una sospensiva, non sine die ovviamente e senza pregiudizi, per non interrompere il dialogo con un voto che impedirebbe anche alla maggioranza di trovare una soluzione", spiega Maurizio Lupi, unico delle forze che sostengono il governo a prendere la parola in Aula a sostegno del rinvio dell'esame.
E il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, assicura: "Grazie alla mediazione di Giorgia Meloni arriveremo a una proposta utile per superare il tema del lavoro povero. Tema creato dal governo delle sinistre e che vogliamo risolvere con proposte serie, senza demagogia". Anche la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ribadisce la disponibilità "al confronto con le opposizioni e le parti sociali".
Tuttavia, che la proposta del centrosinistra sul salario minimo non convica affatto l'esecutivo non è un mistero: "Bisogna investire sulla buona contrattazione nazionale e territoriale. È giusto incentivare la contrattazione di secondo livello, detassando la produttività e gli aumenti contrattuali", spiega Calderone in un'intervista. Le opposizioni, però, non si fidano. Anzi, ritengono che l'apertura al dialogo non sia reale.
E il voto alla Camera ne sarebbe la prova: "Non è una semplice sospensiva, ma è la rappresentazione plastica della fuga della maggioranza. La maggioranza di destra, davanti a un tema reale che brucia sulla pelle dei cittadini, fugge davanti a questa proposta unitaria delle opposizioni", accusa la segretaria dem intervenendo in Aula.
E rivolta ai banchi della maggioranza, incalza: "Voltate le spalle a milioni di lavoratori con paghe da fame e noi non ci stiamo". Quindi Schlein riunisce la segreteria per decidere forme e modi per rilanciare l'iniziativa politica. E poco dopo annuncia: mentre "il governo scappa sul salario minimo noi non ci fermiamo. Continuiamo la nostra battaglia. Ci mobiliteremo per rafforzare la nostra proposta raccogliendo le firme dei cittadini e delle cittadine".
Una linea decisa assieme alle altre forze di opposizione, tanto che pressoché all'unisono anche M5s, Avs, Più Europa e Azione annunciano la raccolta firme assicurando che la battaglia andrà avanti con la mobilitazione nel Paese. Anche per Conte "le aperture al dialogo di Meloni sono solo parole", incalza in Aula.
E Fratoianni e Bonelli rincarano: "Loro rinviano? E noi rilanciamo. Mentre la maggioranza e il governo fuggono dalla realta', fatta di milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, rinviando la discussione sulla proposta sul salario minimo legale, noi rilanciamo l'iniziativa nel Paese".
Magi assicura: "Terremo alta l'attenzione su questo tema" per evitare che, come "spera la maggioranza, l discussione finisca nel dimenticatoio". Calenda inserisce il salario minimo tra le "priorità" del suo partito, "tutto il resto è noia".