AGI - Diventa un caso a sé, all'interno della polemica politica apertasi intorno alla denuncia contro Leonardo La Russa per violenza sessuale, il passaggio dedicato alla questione in un articolo su Libero di Filippo Facci. Le opposizioni insorgono chiedendo ai vertici di Viale Mazzini di revocare la decisione di affidare un programma al giornalista. E dalla stessa azienda si leva la voce della consigliera Francesca Bria, che chiede appunto "i vertici Rai sospendano la striscia del giornalista".
Dal Pd è il responsabile Informazione, Sandro Ruotolo, a domandare se convenga alla Rai "affidare un programma a chi fa vittimizzazione secondaria?". "Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di Viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista", incalza.
Il leader di Azione, Carlo Calenda parla di un "troglodita che in ogni altro Paese europeo dopo aver scritto questa roba qui, non scriverebbe più neppure sul giornale condominiale". Il capogruppo M5s in Vigilanza Rai, Dario Carotenuto, osserva a sua volta che "un servizio pubblico degno di tal nome non può avere nulla a che fare con chi, come Filippo Facci, definisce 'fatta di cocaina prima di essere fatta dal figlio di La Russa' una donna che denuncia uno stupro'" e Angelo Bonelli fa sapere di avere presentato un'interrogazione in Vigilanza "per chiedere come l'azienda Rai possa permettere che Filippo Facci possa condurre un programma sulla rete pubblica".
"A questo punto - rileva anche Nicola Fratoianni - è evidente che la Rai non può procedere ad assegnare la conduzione di una trasmissione a un giornalista che si trovi in questa situazione, contestato e probabilmente denunciato all'Ordine da ben quattro commissioni pari-opportunità di quattro diverse associazioni professionali. All'Ad Roberto Sergio chiediamo di sospendere la decisione di affidare il programma su Rai2 a Facci in attesa di conoscere le opinioni dell'Ordine dei Giornalisti, perché questo è il minimo sindacale".