AGI - La premier Giorgia Meloni 'boccia' la cura Lagarde contro l'inflazione. "L'inflazione è tornata a colpire l'economia - ha affermato la presidente del Consiglio alla Camera dei deputati nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno - è un'odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione" ma "la semplicistica ricetta dell'aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L'aumento dei prezzi non è figlio di un'economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l'aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia".
In altre parole Meloni teme che "L'aumento dei tassi possa finire per colpire più le nostre economie che l'inflazione". Perciò "bisogna porre fine all'austerità. Senza venir meno alla disciplina di bilancio sulla quale l'Italia ha dimostrato serietà con buona pace dei gufi".
Sulla stessa linea il ministro degli Esteri ed esponente di Fi, Antonio Tajani. "La Banca centrale europea deve essere al servizio dell'economia reale, non viceversa. Non abbiamo detto che Lagarde deve andare via ma quello che dice non è il Vangelo".
Parlando con i cronisti in Transatlantico, Tajani ha aggiunto che si rischia di fare un danno all'industria, alle imprese. "Andiamo a intervenire sulla fonte dell'inflazione, nella trattativa sull'acquisto delle materie prime per esempio. Non ci sono dogmi", ha osservato.
Sul capitolo Mes, Giorgia Meloni, sempre nelle comunicazioni alla Camera, ha precisato che si tratta di "una partita complessa sulla quale io credo che l'Italia abbia obiettivi condivisi da gran parte delle forze politiche e che sono stati oggetto di sostegno bipartisan già con i governi precedenti. Per questa ragione, lo voglio dire con serenità, ma anche con chiarezza, non reputo utile all'Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes".
"L'interesse dell'Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell'Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito - ha concluso la premier - c'e' una questione di metodo su come si faccia a difendere l'interesse nazionale".