AGI - L'opzione scelta sul Mes dalla maggioranza è stata quella di disertare i lavori in commissione Esteri, che hanno portato all'adozione del testo del Pd. "Alla fine siamo riusciti a far dividere Pd e Movimento 5 stelle", osserva una fonte parlamentare ma la partita, di fatto, è stata solo rimandata, perché il 30 giugno è fissata la data dell'approdo in Aula del provvedimento.
Le prossime tappe
Il termine per emendare il testo è per mercoledi': il centrodestra sta valutando se presentare emendamenti per sottolineare la necessità di un cambio dello strumento. La Lega non si muove di un millimetro. "Fino a quando ci saremo noi - confida anche un 'big' del partito di Via Bellerio - il Mes non sarà ratificato. La nostra posizione è cristallina".
Ieri la lettera del capo di gabinetto del ministero dell'Economia ha creato fibrillazione tra le forze che sostengono l'esecutivo. Ma la linea del responsabile di Via XX Settembre, Giorgetti, era stata illustrata anche durante l'ultimo Consiglio federale del partito. Con il ministro dell'Economia che aveva sottolineato la possibilità di una ratifica senza utilizzare lo strumento, spiegando che senza quel 'timbro' il timore è quello di una reazione da parte dell'Europa.
Bruxelles anche oggi ha fatto sapere di monitorare il dossier. Ma la maggioranza punta al rinvio a dopo l'estate. Chiederà l'audizione di Giorgetti, punterà sugli emendamenti e sul fatto che serve anche il parere delle altre Commissioni. "Stiamo parlando di uno strumento che sarà cambiato", osserva una fonte FdI, ricalcando la strategia della premier Meloni.
All'interno di una giornata successiva all'incidente in commissione Lavoro al Senato, la maggioranza si è compattata nel ricordo di Berlusconi nell'emiciclo di Montecitorio. Ma le fibrillazioni restano, anche se Forza Italia ha ribadito la volontà di andare uniti nel percorso che porterà al congresso.
Incontro tra Meloni e Visco
Oggi la premier Meloni ha visto il Governatore della Banca d'Italia, Visco, e poi a Palazzo Chigi è andato anche il ministro dell'Economia. Nel pomeriggio, il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto affrontare il tema delle norme sulla ricostruzione e dei fondi per le zone alluvionate, e l'esame sul ddl per cambiare il Codice della strada, è stato rinviato a martedi' prossimo. Si è tenuta solo una riunione per l'impugnativa di alcune leggi regionali.
Nell'opposizione si sostiene la tesi che la riunione è stata rinviata per dissidi interni al governo, da Palazzo Chigi si è spiegato che il rinvio era dovuto a impegni personali della premier.