AGI - Botta, "la destra passa dalle passerelle agli insulti" e risposta, "il Pd la butta in caciara" ed "è nostalgico di un passato fatto di sperperi". I fondi destinati alla ricostruzione della Romagna devastata dal maltempo diventano terreno di scontro politico. Prima le critiche di sindaci e parlamentari dem al ministro Musumeci per la frase "il governo non è un bancomat", pronunciata nei giorni scorsi durante l'incontro a Palazzo Chigi. Poi il cerino diventa un incendio dopo il post sui social firmato oggi dal viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, già consigliere regionale in Emilia Romagna.
"Ad oggi ancora la Regione - ha scritto l'esponente di Fratelli d'Italia - non ha trasmesso al governo, benchè richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro".
I dem accusano: "La destra gioca una partita politica"
In difesa della leader del Pd - ex vicepresidente dell'Emilia Romagna - si sono schierati diversi parlamentari dem. Tra i primi a criticare l'esponente del governo è stato il capogruppo del Pd al Senato. "Le provocazioni e gli insulti del viceministro Bignami alle istituzioni emiliane e al Pd - dichiara Francesco Boccia - sono la prova che la destra sta giocando sulla vicenda dell'alluvione una partita tutta politica sulla pelle delle amministrazioni, delle imprese e delle famiglie di quel territorio, offendendo tutta la comunità dell'Emilia Romagna".
Chiara Braga chiede un intervento della premier. "Ieri Musumeci, oggi Bignami con questa polemica volgare e infondata. è un'offesa non solo a Regione e Comuni, ma a imprese e cittadini che meritano risposte urgenti. Meloni ponga fine a queste provocazioni e rispetti gli impegni presi verso le comunità colpite dall'alluvione", scrive su Twitter la capogruppo Pd alla Camera. "La destra passa dalle passerelle con gli stivali nel fango agli insulti alle istituzioni", attacca il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Palazzo Madama.
Le critiche a Bignami escono anche dal perimetro del Pd con Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva a Montecitorio che lamenta: "mentre Bignami parla a vanvera, come fatto già da altri illustri esponenti di questo governo, anche oggi, domenica, sindaci, volontari, semplici cittadini spalano fango nelle città piegate dal maltempo".
Per la maggioranza, il Pd "la butta in caciara"
Difesa a tutto campo da parte dei colleghi di governo e di partito del viceministro Bignami. Il loro 'sospetto' è che il Pd abbia sollevato un polverone nel tentativo di imporre il nome di Stefano Bonaccini come commissario straordinario alla ricostruzione. "Il Pd la butta in caciara, il copione è noto, ma - sottolinea il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti - non risponde nel merito delle questione posta. Il viceministro Galeazzo Bignami ha chiesto l'elenco degli interventi eseguiti in via d'urgenza e da eseguire in Emilia Romagna dopo l'alluvione, chiedendo alla Regione le ragioni di quest'inspiegabile ritardo. Dal Partito democratico nessuna risposta. Ma i soliti sproloqui da parte di Boccia e compari. Dobbiamo forse pensare che vi siano esponenti del Pd che abbiano qualcosa da nascondere? O è la solita gazzarra festiva del Pd che si agita per tentare d'imporre la nomina del presidente Bonaccini a commissario per la ricostruzione?".
Lucio Malan presidente dei senatori di Fratelli d'Italia difende il lavoro dell'esecutivo: "il governo Meloni - rivendica - ha deciso di affrontare il tema ricostruzione in maniera seria e attenta. Questo ha significato chiedere una rigorosa stima dei danni per evitare lo sperpero di fondi, come purtroppo spesso è avvenuto. E soprattutto mettendo da parte il tema della nomina del Commissario, che viene dopo. Un modo esemplare di gestire la ricostruzione e che il viceministro Bignami con le sue parole ha voluto ribadire. Evidentemente da parte del Pd - conclude l'esponente di Fratelli d'Italia - è forte la nostalgia per un passato poco glorioso, fatto di sperperi, ma con il governo Meloni l'aria è decisamente cambiata".