AGI - Silvio Berlusconi ha inciso profondamente sulla storia d'Italia, dalla politica all'economia, dal calcio all'intrattenimento, dando vita di fatto alla tv commerciale. In tutti i campi ha sempre amato sparigliare le carte dell'avversario ed è riuscito a imporre agli altri il suo gioco, arrivando, in certi casi, a modificare modelli di riferimento che sembravano immutabili. Oltre alla vita privata ‘tumultuosa’, il segno distintivo di Berlusconi è stata la sua capacità di cambiare un certo modo di fare impresa.
Rivoluzionario è stato il suo modo di pensare, in ogni settore, anche quello imprenditoriale, ed è riuscito a modificare le abitudini stesse degli italiani, a partire dal modo di vedere e di fare la televisione.
L’impero imprenditoriale fondato da Silvio Berlusconi spazia dall’editoria allo sport, dall’immobiliare alla finanza, fino alla pubblicità, il settore che può essere considerato in un certo senso il ‘core business’ della famiglia, il comparto che ha rappresentato la gallina dalle uova d’oro delle sue imprese economiche. A monte di tutto c’è la holding che controlla tutte le principali partecipazioni, la Fininvest. Il gruppo, che conta su oltre 15 mila dipendenti, ha chiuso il bilancio 2021 (l’ultimo disponibile) con ricavi pari a 3,818 miliardi di euro (in crescita del 10,4% sull’anno precedente), un risultato operativo di 373 milioni (+79% sul 2020) e un utile netto 360 milioni.
La partecipazione più importante di Fininvest, di cui detiene circa il 50% del capitale sociale, è MediaforEurope, il secondo gruppo televisivo privato d’Europa di cui fa parte Mediaset, a sua volta la principale società di comunicazioni privata del nostro Paese. Oltre al ‘Biscione’, Mfe possiede in Spagna le tv Telecinco e Cuatro, mentre in Germania è il primo azionista con il 25% circa del network tv ProsiebenSat1. Mediaset ha chiuso il 2021 con ricavi pari a 2,914 miliardi di euro (+10,5% sul 2020), un ebit rettificato di 475,6 milioni e un utile netto pari a 374,1 milioni (+169%).
Mediaset ha in pancia anche Publitalia '80, la concessionaria pubblicitaria leader in Italia che, insieme alla controllata Publieurope attiva nel mercato europeo, contribuisce per quasi il 75% alla formazione dei ricavi Mediaset. Nella galassia Mediaset, di cui fanno parte tra l’altro le tv generaliste (Canale 5, Italia 1 e Retequattro) e i canali tematici ‘free’ (tra cui Iris e TgCom 24), troviamo anche un nutrito polo Radio, tra le quali Radio 105, R101, Virgin Radio, RMC e Radio Subasio. Nel settore delle infrastrutture di rete, il gruppo detiene una quota di collegamento del 40% del capitale sociale di 2iTowers Holding a cui fa capo il 100% di Ei Towers. Fininvest inoltre possiede la maggioranza (53,30%) del capitale di uno dei più prestigiosi gruppi editoriali d’Italia, la Mondadori che a sua volta incorpora case editrici del calibro di Einaudi, Piemme, Rizzoli, Sperling & Kupfer.
Oltre a una serie di storiche riviste del panorama dell’editoria italiana (Tv Sorrisi e Canzoni, Chi, Focus, GialloZafferano), al gruppo presieduto da Marina Berlusconi fa capo anche la Mondadori Retail che gestisce il più esteso network di librerie presente sull’intero territorio nazionale attraverso Mondadori Megastore, Mondadori Bookstore e Mondadori Point. Mondadori ha registrato nel 2022 ricavi pari a 903 milioni (+11,8% sul 2021) e un utile netto di 52,1 milioni, in crescita rispetto ai 44,2 milioni dell’esercizio precedente.
Per quanto riguarda la finanza, la partecipazione più importante della Fininvest è il gruppo Mediolanum, partecipato al 30% mentre un’altra quota pari al 40% è detenuto dalla famiglia Doris, il cui fondatore Ennio è stato uno dei più fedeli alleati e amici di Silvio Berlusconi.
Nel 2021, invece, Fininvest ha ceduto il proprio 2% di Mediobanca, l’istituto che una volta era definito il ‘Salotto buono ‘della finanza italiana. La holding della famiglia Berlusconi detiene anche la proprietà del Teatro Manzoni, lo storico ‘palcoscenico’ che si trova nell’omonima strada nel cuore di Milano. Dopo i fasti del Milan di Arrigo Sacchi e degli olandesi, e dei ‘Mister’ Capello e Ancelotti – con il club portato dai bassifondi delle classifiche a essere un plurivincitore di Champions League - all’impero costruito da Berlusconi non poteva mancare la partecipazione in uno dei settori a lui più cari, il calcio.
Nel 2018, infatti, il ‘Cav’ aveva fatto uno dei suoi ultimi blitz imprenditoriali in ordine di tempo nel mondo del pallone, con l’acquisto del Monza che all’epoca militava in Serie C, con l’obiettivo dichiarato di portarlo nella massima Serie. Anche qui, impresa compiuta con successo in breve tempo con la squadra che quest’anno sta disputando la sua prima stagione in Serie A dove si sta imponendo come una delle “rivelazioni” del campionato.
Infine ‘il mattone’, il primo amore di Berlusconi: qui troviamo la Idra Immobiliare, ovvero la società che detiene la proprietà delle ville ad Arcore (la principale residenza dell’ex presidente del Consiglio), a Macherio (in Brianza) e dell’iconica Villa Certosa in Costa Smeralda, per citare solo le principali e più famose dimore di famiglia.