AGI - "L'Italia è molto soddisfatta del risultato raggiunto in Lussemburgo" con l'accordo sul Patto per le migrazioni e l'asilo approvato ieri al Consiglio Affari interni Ue. A ribadirlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alle cui parole si aggiungono quelle del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata da Bruno Vespa nell'ambito dell'evento 'Forum in masseria', a Manduria.
La leader di Fratelli d'Italia cita il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, spiegando come quest'ultimo abbia dimostrato che "in Europa c'è un "cambio di priorità" sui flussi migratori. "Stiamo facendo molti passi avanti su questo fenomeno, non solo con il Cancelliere Scholz", ha poi ribadito.
Dal Mes al Pnrr fino ad arrivare all'Ucraina. Nel dialogo tra il giornalista e il premier i temi toccati sono stati tantissimi, dalla questione economica alla sicurezza pubblica, dai femminicidi alla politica.
La risposta a Elly Schlein
"So che questa preoccupazione" della segretaria Pd "è reale, ma la voglio tranquillizzare, perché il centrodestra da sempre difende la libertà. La libertà delle famiglie, delle imprese" ha sottolineato Meloni rispondendo a una domanda sulla preoccupazione dell'autoritarsmo in Italia da parte del principale partito d'opposizione.
"Se il nuovo corso del Pd è andare dritti con la strategia che li ha portati dritti alla sconfitta elettorale... Se loro vogliono andare avanti così, posso anche essere contenta..."
La riforma costituzionale
"Ricordo che l'Italia è la patria del diritto, non dobbiamo per forza copiare un modello, possiamo trovarne uno nostro". Questa invece la puntualizzazione della presidente sulla futura riforma costituzionale.
"Ci sono due elementi che per me sono irrinunciabili: i governi li decidono gli italiani, quindi bisogna riconoscere l'esito delle elezioni, e il secondo elemento è la stabilità del governo"
"La riforma costituzionale è la più grande riforma economica che si può fare per questa nazione. Quindi io confido che chiunque possa dare una mano. È una sfida di modernizzazione".
E ancora: "Sarebbe irresponsabile da parte mia, proprio nel momento in cui ho un orizzonte di 5 anni, non pormi il problema di cosa lascio dopo di me. Io ho l'occasione di rendere la democrazia italiana più solida, lo Stato italiano più efficiente e più credibile a livello internazionale".
Per quanto riguarda invece l'Autonomia differenziata, Meloni conferma che "non succederà che regioni meridionali saranno di serie B. L'autonomia non è togliere a una regione per dare a un'altra, ma solo dare la possibilità di dare a una regione che governa bene le risorse di decidere su altre materie".
Lavoro e risorse future
Meloni ha trattato anche alcune tematiche relative alla sfera occupazionale. "Noi lavoriamo per favorire il lavoro, quindi se si tratta di rivedere l'Ires, bisogna dire che noi la abbassiamo ma se si investe in forza lavoro. Bisogna insomma favorire le aziende che hanno un'alta densità di mano d'opera".
"Quello che vogliamo fare - ha poi rimarcato - è rivedere le aliquote Irpef con l'obiettivo di abbassare le tasse a tutti, e vogliamo lavorare per favorire l'occupazione nella tassazione delle imprese"
Inevitabile toccare anche la questione, sempre aperta, del Mes. "Il Mes è uno stigma, uno strumento che rischia di bloccare le risorse che invece potrebbero essere utilizzate. Non è forse questo il dibattito da aprire?". Sul Pnrr, invece, il capo del governo si mantiene "assolutamente ottimista".
Il sostegno a Kiev
Meloni ha voluto ancora una volta riaffermare la posizione dell'Italia nel conflitto in corso. "Sostenendo l'Ucraina non solo sosteniamo il diritto di una nazione a essere libera, sovrana, difendiamo anche noi stessi". Per poi tracciare uno scenario di preoccupazione nel caso l'ago della bilancia si spostasse verso Mosca.
"Se la Russia vincesse la guerra, poi "si sposterebbe in Moldavia, in Polonia"
La morte di Giulia Tramontano
Un pensiero anche per l'ennesimo caso di femminicidio in Italia. "Quella di Giulia Tramontano è una vicenda che mi ha lasciato senza fiato. Ho chiamato la madre di Giulia, da madre".
"Quando accadono queste cose la prima cosa che faccio è sempre pensare alla mamma", ha aggiunto Meloni. Questo episodio "mi ha scioccato per la storia del bambino che aveva in grembo", ha proseguito.
"Noi siamo intervenuti con un provvedimento nell'ambito del codice rosso, ma è una questione culturale"