AGI - Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la posizione dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza nell'indagine sulla gestione della prima fase della pandemia nella provincia di Bergamo.
Lo riferiscono all'AGI fonti giudiziarie. È stata accolta, dopo una camera di consiglio oggi, la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.
Non ci sono prove del collegamento tra i morti e la mancata estensione della zona rossa
"Agli atti manca del tutto la prova che le 57 persone indicate nell'imputazione, che sarebbero decedute per la mancata estensione della zona rossa, rientrino tra le 4148 morti in eccesso che non ci sarebbero state se non ci fosse stata la zona rossa", scrivono i giudici del Tribunale dei Ministri di Brescia. "Il prof. Crisanti - si legge nel passagio successivo - ha compiuto uno studio teorico ma non è stato in grado di rispondere circa il nesso causale tra la mancata attivazione della zona rossa e la morte di persone determinate".
Speranza: "Oggi è emersa la verità"
"Il tribunale di Brescia ha appena archiviato il procedimento a carico mio e di Giuseppe Conte relativo alla gestione della pandemia. Sono molto sollevato da questa decisione". Lo scrive su Facebook l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, che aggiunge:
"L'Italia, pur tra mille difficoltà e colpita per prima in Occidente, ha dimostrato durante l'emergenza Covid di essere un grande Paese. Personalmente ho fatto davvero tutto il possibile in quei giorni terribili per difendere la salute degli italiani. La cosa più difficile di queste settimane è stata spiegare ai miei figli cosa stesse accadendo. Ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia e oggi è emersa la verità. Voglio dire grazie dal profondo del cuore - conclude - a tutte le persone che mi sono state vicine".