AGI - Con i ballottaggi di domenica e lunedì – ma anche, contestualmente, il primo turno in Sicilia e Sardegna – ormai alle nostre spalle, possiamo dire che le elezioni comunali 2023 hanno avuto un esito piuttosto inequivocabile: una vittoria netta del centrodestra e una, altrettanto netta, sconfitta del centrosinistra.
In particolare, la narrazione giornalistica dei giorni scorsi si è focalizzata molto sulle (presunte) responsabilità di Elly Schlein in quanto leader nazionale del PD, in particolare sulla sua incapacità di convertire quello che era stato ribattezzato “effetto Schlein” – cioè una netta crescita dei consensi al PD nei sondaggi dopo la sua vittoria alle primarie – in un buon risultato in occasione del suo primo test elettorale. Ma, come sa bene chi segue le nostre analisi, in realtà è da parecchio che il cosiddetto “effetto Schlein” sembra aver esaurito la sua spinta propulsiva. Da quasi due mesi, infatti, i consensi al Partito Democratico della nostra Supermedia sono sostanzialmente fermi, poco sopra la soglia del 20%.
Un dato che si conferma anche questa settimana, l’ennesima in cui i consensi alle forze politiche si mantengono sorprendentemente stabili. Fratelli d’Italia è sempre il primo partito con il 29%, seguita dal PD (20,6%) e dal Movimento 5 Stelle, in lieve calo al 15,7%. Lega (9%), Forza Italia (7,1%) e Azione (4,1%) sono gli unici altri partiti al di sopra del 4%, ossia la soglia di sbarramento in vigore per le elezioni europee, il prossimo grande appuntamento elettorale che si terrà esattamente tra un anno. Al di sotto di questa soglia, continua il derby tra Verdi/Sinistra e Italia Viva, intorno al 3%, nonché quello tra gli ultra-europeisti di +Europa e gli euroscettici per antonomasia di Per l’Italia-Italexit, entrambi poco sopra il 2%.
In attesa che si sedimenti nell’opinione pubblica l’esito delle ultime amministrative, quindi, lo scenario continua a essere quello di una netta predominanza di FDI e del centrodestra in generale. Uno scenario confermato dai risultati delle urne, a differenza di quanto avvenuto in passato sempre in occasione di elezioni amministrative (si pensi a quelle del 2021 o del 2022) che tendevano a premiare maggiormente il centrosinistra a dispetto del quadro nazionale dipinto dai sondaggi.
Nonostante il PD sia stato comunque la lista più votata in occasione del primo turno, il centrosinistra ora governa solo 26 dei 91 comuni superiori andati al voto in quest’ultima tornata, mentre il centrodestra è passato da 32 a 40. Peraltro, se a questo bilancio basato sui comuni delle regioni a statuto ordinario, aggiungiamo i risultati parziali del primo turno nei comuni di Sicilia e Sardegna, la situazione per PD e alleati peggiora ulteriormente.
Dei 91 comuni superiori al voto per le #amministrative2023 9 sono passati dal centrosinistra al centrodestra e 5 hanno fatto la traiettoria inversa. Nel complesso il centrodestra ha guadagnato 8 comuni, mentre il centrosinistra ne ha persi 4.#MaratonaYouTrend pic.twitter.com/jgKh49SZMw
— YouTrend (@you_trend) May 29, 2023
Tra le altre cose, le elezioni amministrative hanno fatto passare in secondo piano la drammatica situazione in Emilia-Romagna – complice anche il fatto che la fase più acuta dell’emergenza pare essere rientrata L’alluvione ha colpito profondamente l’opinione pubblica, provocando da un lato un’enorme ondata di solidarietà (volontari, raccolte fondi) e dall’altro alcune polemiche di carattere politico come spesso avviene in queste tristi occasioni.
Pur non essendo un tema strettamente politico, è comunque interessante capire cosa pensano gli italiani rispetto al verificarsi di tragedie come questa, ed è per questo che diversi istituti di sondaggio hanno svolto delle ricerche in proposito. Scoprendo ad esempio che il 75% degli italiani, secondo Demopolis, ritiene che la recente alluvione sia uno degli effetti del cambiamento climatico, ormai “fuori controllo”.
E che, sempre per Demopolis, il 56% degli italiani attribuisce il cambiamento climatico stesso a scelte e comportamenti dell’uomo, più che a una naturale evoluzione del clima (35%). Di conseguenza, non stupisce che il 44% ritenga “del tutto inadeguato” l’impegno che i leader mondiali stanno dispiegando per contrastare il cambiamento del clima, contro un 31% che lo ritiene insufficiente, per quanto apprezzabile, e un 25% che invece lo ritiene adeguato.
Anche le inchieste di Euromedia chiamano in causa una responsabilità umana in quanto avvenuto: oltre il 60% degli intervistati ritengono che questa tragedia sia dovuta all’incapacità di prevedere e prevenire questi fenomeni e alla mancanza di manutenzione del territorio. Una percentuale simile (56%) individua proprio a questa mancata manutenzione il verificarsi di tragedie simili (frane, alluvione, crolli) nel sondaggio realizzato da EMG, che vede anche un 82% di italiani ritenere “insufficiente” l’opera di messa in sicurezza dei territori nel nostro Paese.
Un piano nazionale di messa in sicurezza, nel sondaggio Demopolis, viene definito “prioritario” dal 60% degli italiani: eppure – per Euromedia – solo il 26% ritiene che il cambiamento climatico e la precarietà territoriale sia uno dei maggiori problemi dell’Italia (contro il 50% e oltre che indica, ad esempio, l’inflazione). Questi numeri, tutti rilevati nei giorni di massimo allarme di quella che è solo l’ultima di tante catastrofi che si sono verificate nel nostro Paese, sono probabilmente destinati a ridimensionarsi nuovamente, una volta che l’emergenza sarà via via dimenticata e scomparirà dai notiziari. Difficile, quindi, che possa diventare un tema di rilevanza politica sul quale possa venire a crearsi una dialettica tra governo e opposizione, e ancor meno che possa influire in qualche modo gli orientamenti politici degli italiani.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 18 al 31 maggio, è stata effettuata il giorno 1° giugno sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Euromedia (data di pubblicazione: 24 maggio), Ipsos (27 maggio), Noto (25 maggio), Piepoli (24 maggio), SWG (22 e 29 maggio) e Tecnè (21 e 28 maggio). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.