AGI - Le ultime nomine in Rai separano, ancora una volta, il Pd e il Movimento 5 stelle. In Cda il consigliere Di Majo, in quota M5s, si è astenuto, provocando l'irritazione delle altre forze dell'opposizione. "Non è corretto dire che il voto di astensione in Cda del consigliere Di Majo ha sbloccato la partita del centrodestra sulle nomine Rai non è corretto", affermano in una nota i pentastellati in Vigilanza Rai. "La sua astensione - è spiegato in una nota - è in piena linea con il voto espresso nel precedente Cda sul nuovo amministratore delegato, ed esprime evidentemente la volontà di evitare uno scontro a priori pregiudizievole per l'azienda e valutare le prossime mosse dell'attuale governance e in generale del governo".
"Li attendiamo al banco di prova delle prossime scelte aziendali e soprattutto sulla prospettiva di una vera riforma del servizio pubblico", la tesi. "Chissà se Elly Schlein, Francesco Boccia e compagnia cantando si sono accorti dell'allargamento della maggioranza di destra al M5s? Oppure continueranno a inseguire Giuseppe Conte che ha occupato, d'intesa con la presidente Meloni, tutto quanto poteva", attacca Napoli, da Azione. E il deputato di Az-Iv Faraone usa l'arma dell'ironia. "Nuova puntata dell'epopea M5s: il racconto della lotta dura scatenata dai nostri eroi contro il governo Meloni. Anche sulle nomine Rai si sono battuti come leoni, ma alla fine hanno dovuto cedere. To be continued...".
Conte invoca la piazza
Al di là delle distanze sulle amministrative, M5s e Pd si differenziano anche sulla piazza, anche se sabato ci sarà una manifestazione a cui aderiscono dem, pentastellati e Avs per rilanciare sul salario minimo. Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha annunciato una manifestazione pentastellata contro le politiche del governo sul lavoro e contro la precarietà. La kermesse si terrà il 17 giugno, a Roma.
"Gli italiani - ha sottolineato l'ex premier - non possono essere sottopagati. Non possiamo dimenticarci degli eroi della pandemia, medici e sanitari. Dobbiamo investire maggiormente in sanità, nei nostri giovani che vanno a scuola. Contrastiamo tutto questo". "Sono riusciti però a trovare soldi per maggiori forniture militari, per più armi e munizioni, per alimentare questa escalation militare del conflitto russo-ucraino. Sono queste le politiche del governo Meloni che vogliamo? Evidentemente no", ha spiegato in un video nel quale 'spinge' via dall'inquadratura la presidente del Consiglio.
L'obiettivo dei pentastellati è rilanciare sulle battaglie del Movimento 5 stelle, con Grillo che martedì ha suonato la carica, sottolineando la necessità di puntare anche su altri temi. Il fondatore del Movimento si è soffermato, tra l'altro, sull'Intelligenza Artificiale, ma ha anche parlato di questioni interne al Movimento, aprendo alla possibilità per chi ha svolto due mandati di presentarsi come candidato sindaco. Una novità che tra i gruppi parlamentari M5s in molti hanno accolto come positiva.
"Può essere la base per il superamento del vincolo del doppio mandato", osserva un senatore. "È l'occasione per rafforzarsi sul territorio. Ci potrebbe anche essere un voto della base su questo punto", rimarca anche un deputato.