AGI - Con 103 voti a favore, 49 contrari e tre astenuti l'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al dl sul Ponte sullo Stretto di Messina. "Non è il Ponte di Messina ma è il ponte degli italiani. È il ponte più studiato al mondo, più verificato al mondo, più indagato al mondo e più atteso. Sarà il ponte a campata unica più lunga al mondo", ha commentato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
"Oggi è una grande giornata, non solo per Sicilia e Calabria ma per l'Italia intera. Orgoglioso di questo nuovo traguardo: proseguiamo sulla strada dei 'si'', con coraggio e buonsenso", ha aggiunto. Per Salvini si saranno creati "100 mila posti di lavoro veri".
Si tratta, ha spiegato il leader leghista, "di investimenti veri in Calabria e Sicilia, non sulla carta, parliamo di 28 miliardi tra strade, autostrade e ferrovie in Sicilia e altrattanti 28 miliardi in Calabria. Sarà una rivoluzione sociale, economica e ambientale".
Il Ponte sullo Stretto, ha assicurato, sarà "un'opera green non a chiacchiere ma ci saranno oltre 100.000 tonnellate di emissioni di CO2 in meno e un mare più pulito e non solcato da centinaia di traghetti".
Il PD: solo uno spot, mancano le coperture
"Il decreto sul Ponte dello Stretto proposto dal governo è una potentissima arma di distrazione di massa, brandita ogni qual volta va distolta l'attenzione mediatica da altro. Ma l'arma di distrazione di massa può servire anche ad altro", ha commentato il senatore del Pd, Nicola Irto, intervenendo in aula in dichiarazione di voto.
"Ad esempio, a coprire interventi che rischiano di sconquassare ulteriormente il Paese e di cui il governo deve assumersi la responsabilità politica. Perché non è un caso che il decreto Ponte sia nato quasi contemporaneamente all'ultima bozza, dagli effetti potenzialmente devastanti, sull'autonomia differenziata", ha aggiunto.
"Il governo non ha tenuto in alcuna considerazione neppure i rilievi che sono stati mossi nel corso delle audizioni nelle commissioni competenti, rilievi secondo i quali l'attuale progetto di attraversamento stabile sullo Stretto è del tutto insostenibile, non soltanto sotto il profilo tecnico e ambientale, ma anche sotto il profilo economico-finanziario. Pertanto risulta chiaro che si tratta di una strategia del governo per annunciare opere che non saranno mai fatte", ha notato.
"Il nostro no, dunque, è un no al decreto per come è strutturato, per l'assenza di coperture finanziarie, per l'assenza di dibattito pubblico sui territori, perché nei fatti è solo uno spot. Una ferma opposizione che proseguiremo nel Paese dovuta alla mancanza di strategia del governo sul tema complessivo dello sviluppo intermodale della rete dei trasporti. Senza tutto questo, il decreto Ponte è utile non per la comunità ma esclusivamente per la società che va a finanziare. Alla propaganda e all'arroganza del governo il partito Democratico vota no", ha concluso Irto.