AGI - Il Pnrr "ha capitoli rilevanti che interessano il cinema e la cultura. È una opportunità storica quella che abbiamo davanti, una sfida che dobbiamo superare come Paese". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i candidati al premio di David di Donatello, che quest'anno giunge alla 68esima edizione.
"La condizione per riuscire a ottenere i risultati migliori dai progetti messi in campo - ha spiegato - è la capacità di tutti gli operatori, delle istituzioni pubbliche, delle imprese, degli artisti come di ogni categoria di lavoratori del cinema, di dialogare proficuamente e trovare intese e convergenze".
La storia del cinema è la storia del Paese, ha sottolineato il capo dello Stato, ricordando i grandi attori e registi del passato, da Vittorio De Sica a Federico Fellini a Gina Lollobrigida, che con le loro pellicole "hanno fatto conoscere il nostro talento nel mondo, hanno scandito la vita della Repubblica e riempito l'album dei nostri ricordi".
Nel salone dei Corazzieri sfilano i volti noti del cinema e della musica italiana: Marco Bellocchio, Margherita Buy, Claudia Pandolfi, Ficarra e Picone, Danilo Rea e Stefano Bollani. A loro, e a tutti, Mattarella si rivolge per ribadire che "il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. È anche svago, sogno, libertà. Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno di noi e appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari".
La sua industria, sottolinea, "costituisce uno dei motori dell'economia nazionale" ed è riuscita a superare anche gli ostacoli della pandemia "che ha lasciato segni drammatici e profondi nella vita sociale e ha imposto una frenata a tante attività".
Tra le cicatrici lasciate dal lockdown degli anni passati, c'è la sofferenza delle sale cinematografiche. Una condizione che Mattarella non dimentica di citare. I dati delle presenze "purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale - i tanti nostri 'Nuovo Cinema Paradiso' - rappresentano un patrimonio di socialità", afferma esortando a trovare nel cambiamento dettato dalle nuove opportunità offerte dalla tecnologia l'occasione per vincere la partita, senza però rinunciare "alla propria cultura, alla propria creativita'".
Un impegno che deve coinvolgere anche le istituzioni "chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni" perché, nota, "promuovere cultura vuol dire anzitutto promuoverne la libertà".
"Il cinema è parte di noi", conclude, e il David di Donatello, un premio "che valorizza i talenti del presente e guarda a quelli di domani, e' un incoraggiamento al cinema e all'Italia".