AGI - Poche semplici parole per rispondere ai giornalisti sulle condizioni del padre. Luigi Berlusconi è andato via dal San Raffaele dove si è trattenuto circa un'ora. Ai cronisti assiepati da giorni davanti all'ingresso dell'ospedale, senza abbassare il finestrino dell'auto, con gli auricolari alle orecchie ha risposto: "Sta bene".
Più loquace era stato qualche ora prima il fratello maggiore, Pier Silvio. "Sta migliorando ma i medici mi dicono che è in un ambito intensivo". ha detto, lasciando l'ospedale San Raffaele di Milano dopo una visita al padre, ricoverato in terapia intensiva da mercoledì.
"Voglio dirvi questa cosa perché mi viene dal cuore. Sono ammirato dalla forza e dall'impegno con cui mio papà ancora una volta sta lavorando per recuperare. Adesso l'ho trovato di buon umore ed è veramente un esempio", ha osservato Pier Silvio Berlusconi aggiungendo che sicuramente suo padre "ha visto la partita".
Già l'ultimo bollettino aveva fatto sperare: "Nelle ultime 72 ore si è assistito a un ulteriore costante miglioramento della funzionalità respiratoria e renale, con un efficace contenimento della leucocitosi e della sindrome infiammatoria. Il quadro clinico complessivo indica il proseguimento delle cure in ambito intensivo", dichiara il documento firmato dai professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, sulle condizioni di salute dell'ex premier Silvio Berlusconi.
Il leader di Forza Italia, che dal 5 aprile si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva cardio toracica del San Raffaele di Milano per una infezione polmonare insorta come conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica di cui l'ex premier è affetto da diverso tempo, ha trascorso una "notte tranquilla".