AGI - "Mattarella uno di noi". È la frase del giorno: la si legge sul grembiule rosso di PizzAut, regalato dai ragazzi autistici della pizzeria fondata da Nico Acampora, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi ha partecipato all’inaugurazione della seconda sede di PizzAut a Monza, dopo quella fortunata di Cassina de’ Pecchi. E compare anche sulla torta tricolore, scritta con il cioccolato, per celebrare degnamente la nuova apertura.
Chiacchierate e abbracci
“Mattarella è uno di noi” viene scandito anche dai ragazzi di PizzAut che hanno apprezzato molto il gesto di vicinanza del Capo dello Stato. Che non si è sottratto a chiacchierate e anche abbracci con alcuni di loro, tra cui Lorenzo, che servendo al tavolo ha indovinato in quale giorno della settimana fosse nato Mattarella, il 23 luglio del 1941 “era un mercoledì”. Poi due chiacchiere con Simone, da poco laureato, con Beatrice che ha realizzato un ritratto del presidente con il grembiule simbolo di inclusione, e con Dante, il figlio di Elio, Stefano Belisari, frontman delle Storie Tese.
La pizza "Articolo 1"
La giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, Mattarella ha scelto di passarla così, con i ragazzi che si impegnano per la loro indipendenza. Come ha detto il figlio di Elio prendendo il microfono, "finalmente ho un'altra casa qui a Monza e quando diventerò grande voglio lavorare qui, perché questo è il mio unico futuro. Grazie a PizzAut, cresco. Sono autistico e ne vado fiero”.
L’esperimento nato nel ’21 a Cassina de’ Pecchi, grazie all’intuizione di Acampora, papà di un ragazzo autistico, ha funzionato. E a Monza la nuova sede impiegherà, una volta a regime, 25 persone. E non mancano le richieste di aperture in altre città, da parte di famiglie che vivono la stessa realtà. Al termine del pranzo, dopo aver gustato la pizza tricolore, che gli è stata dedicata, l’Articolo 1, “perché l’Italia è una Repubblica fondata anche sul nostro lavoro”, realizzata con ingredienti che arrivavano da terre confiscate alle mafie, Mattarella ha tenuto un “emozionante discorso”. Così è stato letto da tutti i presenti.
"Sono uno di voi"
'Sono uno di voi' - ha detto -: questo per me è un complimento perchè io sono uno di voi, grazie". "Ogni persona ha il suo modo di esprimersi, di realizzarsi, di vivere una sensibilità. Nessuno è uguale a un altro quindi significa che tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere e realizzare” il suo messaggio ai ragazzi. E PizzAut "è un luogo non solo di esempio ma di normalità perchè si lavora come tutti fanno".
"Nico Acampora ha creato tutto questo, vi ha dato la possibilità di esprimervi e avete dimostrato di essere bravissimi - ha aggiunto - . Ed è una riconoscenza che intendo esprimere in modo sincero non solo a Nico ma anche a chi lo ha aiutato e a voi che avete dimostrato che cosa significa impegnarsi e lavorare insieme ed essere solidali". A dimostrazione del fatto che Mattarella abbia davvero apprezzato la pizza, il fatto che l’abbia finita: “Non mangiavo una pizza intera da anni. Questa pizza è straordinariamente buona. È squisita, magnifica, buonissima e voi siete bravissimi. Il modo di presentarla in tavola era ottimo. Io non ne sarei stato capace né a farle né a portarle in tavola, quindi ho ammirato la vostra capacità. Avete una professionalità di alto livello".
"Grazie di avermi invitato all'inaugurazione di questo bellissimo e straordinario spazio” con i suoi 222 mq di cucine dove si terranno anche le lezioni della PizzAut Academy, ha concluso Mattarella, “non solo funzionale ma davvero bello, complimenti anche chi lo ha realizzato".
Un laboratorio di inclusione
Questo grande laboratorio di inclusione sociale ha coinvolto 130 contributori, tra famiglie e imprese. Più che soddisfatto e con un sorriso stampato sul viso, Nico Acampora ha ringraziato più volta il presidente Mattarella perché la sua presenza “è un segnale di vicinanza, un grande onore ma spero anche di stimolo per tutto l'ordinamento dello Stato e le sue diramazioni, a investire, a farsi carico, per far sì che l'autismo diventi un elemento centrale".
La strada è ancora lunga e tortuosa e “a volte le istituzioni sono lontane” ha concluso Acampora. “In cucina ho visto dei genitori piangere, comprendo quel pianto e vi ringrazio perché è un pianto vero, di passione, di speranza. Quella speranza che il presidente oggi ci sta regalando. Grazie ancora presidente”.