AGI - "Proporrò che il ministero si costituisca parte civile nel processo penale. Colui che prenderà a pugni un insegnante non avrà di fronte solo l'insegnante ma anche lo Stato che gli chiederà conto del danno di immagine". A dirlo è il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, intervenendo alla scuola politica della Lega.
"Alcuni hanno perso di vista significato più profondo: il rispetto", ha aggiunto Valditara, ricordando di avere "messo a disposizione l'avvocatura dello Stato, laddove ci sia qualcuno che aggredisce un insegnante o un preside". Inoltre, ha ribadito, chi userà violenza contro un preside, un insegnante o il personale della scuola avrà di fronte lo Stato che si costituirà parte civile. È ora di dire basta alle aggressioni".
Valditara cita anche la circolare sulle limitazioni dell'uso dei cellulari in classe. "Qualche fesso che scrive senza leggere le circolari ha detto: Valditara non conosce l'evoluzione dell'informatica, che vergogna! Si legga più attentamente la circolare, che sottolinea la guida dell'uso corretto. Alcuni hanno perso di vista il significato più profondo: il rispetto. Se io insegnante sto spiegando in un momento in cui voglio che i ragazzi partecipino, se uno si mette a chattare con un amico o a immortalare magari le smorfie dell'insegnante per dileggiarlo. Credo che questo sia inaccettabile".
Nel suo intervento alla scuola politica della Lega, il ministro dell'istruzione anticipa l'intenzione di prendere provvedimenti per regolamentare in qualche modo le occupazioni, soprattutto per tutelare le scuole e le loro dotazioni. "Serve rispetto anche per i beni pubblici. - ha detto - Pensate che nel 2021 nelle scuole occupate a Roma ci sono stati 500.000 euro di danni: pc rubati, laboratori distrutti. Durante le occupazioni entra chiunque, anche qua bisognerà trovare una soluzione, che qualcuno possa risponderne, altrimenti paghiamo tutti, non solo i vandali che non hanno rispetto per i beni pubblici".
Infine un passaggio sull'alternanza scuola-lavoro, che fa portata avanti, secondo Valditara, in "totale sicurezza". Ed "è un tema che ci differenzia nettamente dalla sinistra, che è ideologica, astratta, che vorrebbe che si studiasse tutti materie culturali e poi lasciando chissà a quando la formazione professionalizzante, così avremmo tanti disoccupati in aggiunta a quelli che già abbiamo". "L'idea - ha continuato il ministro - è di una grande rivoluzione del merito che metta al centro della società l'istruzione". Dunque "basta polemiche, insulti e strumentalizzazioni. Se si ha buona fede e intelligenza politica credo che le soluzioni si possano trovare anche congiuntamente e fare il bene del Paese insieme perché la scuola è di tutti".