AGI - Il passato remoto e il futuro prossimo. Questo rappresenta Bruxelles per Elly Schlein. Il passato, perchè fra i palazzi delle istituzioni europee ha mosso i primi passi in politica, come europarlamentare dei Socialisti e democratici dal 2014 al 2019. E il futuro, perchè le elezioni europee del prossimo anno rappresenteranno il primo vero test della segretaria Pd. Un appuntamento che la leader dem cerchia in rosso sul suo calendario: "Il Pd intende dare un grande contributo in vista delle prossime elezioni europee per riuscire a far vincere la nostra famiglia", dice dopo l'incontro con i massimi dirigenti del Partito dei Socialisti europei.
"Abbiamo una grande ambizione in questa direzione, quella di rimettere al centro la nostra identità che è fortemente a vocazione europea. Io, poi, sono una federalista europea convinta, quindi sarà una grande sfida". Del passato remoto, Schlein parla subito dopo: "Ci siamo appena incontrati con i colleghi" socialisti, "anche con i primi ministri. Ho ritrovato anche qualche collega che avevo conosciuto nell'esperienza di cinque anni al Parlamento europeo ed è una accoglienza calorosa, mi fa molto piacere".
Un piacere ricambiato, a sentire il vice presidente della Commissione europea per il Green deal, Frans Timmermans: "Conosco Elly da dieci anni almeno, ci conosciamo da tanto tempo. Ha parlato benissimo, come sempre". Per il leader socialista si è trattato di un buon inizio, così come per il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni: "Un ottimo esordio di Elly Schlein, con un discorso in perfetto inglese molto apprezzato", osserva l'ex presidente del Consiglio italiano.
Durante il vertice, sono stati affrontati i temi di più stretta attualità, a partire dall'Ucraina, passando per l'emergenza climatica, fino ad arrivare al tema dei migranti e alla proposta del Pd di mettere in campo un'operazione Mare Nostrum su scala europea. "Io dico al governo italiano che fa le domande sbagliate all'Unione europea" sul tema dei migranti. "Dovrebbero chiedere invece una maggiore condivisione delle responsabilità sull'accoglienza, superando il regolamento di Dublino, ottenendo una missione europea di ricerca e soccorso in mare, perchè dove non arrivano le motovedette della Guardia Costiera e le Organizzazioni non governative vediamo ancora tragedie e stragi in mare".
Ma il tema su cui la segretaria dem è più attesa in Europa, è quello dell'Ucraina. I partner socialisti attendevano di sentire dalla sua voce la conferma della linea tenuta da Enrico Letta, seppure con quel di più di protagonismo europeo nella ricerca di una via negoziale che è la cifra di Schlein su questo dossier.
"Proseguire nel supporto convinto all'Ucraina contro l'invasione criminale da parte della Russia", sono le parole con cui Schlein ha ribadito l'impegno suo e del Pd. Infine la transizione ecologica, ocn la richiesta di più risorse da parte dell'Unione: "L'ambizione delle proposte della Commissione continuerà ad avere il nostro pieno supporto, affinchè si creino le competenze per riprofessionalizzare i lavoratori e le lavoratrici, affinchè vi siano risorse in più anche da parte dell'Ue per accompagnare le imprese, le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici. Per accompagnare le imprese a innovare i propri processi e a ridurre l'impatto negativo sull'ambiente".
Collegati a questo, ci sono gli investimenti previsti dal Pnrr. Una fonte di "preoccupazione" per una leader Pd che guarda alle mosse del governo e della premier Meloni, impegnata nelle stesse ore nel vertice dei capi di stato e di governo dell'Unione Europea.
"Credo che il Pnrr sia un'occasione straordinaria per il rilancio del nostro Paese. È un Pnrr di cui la destra che governa sembra dimenticare le direzioni che sono giuste, sono quella della conversione ecologica, almeno per il 37% di quegli investimenti, quella della trasformazione digitale e anche quella del contrasto alle diseguaglianze, quelle sociali e quelle territoriali che dividono purtroppo molto il nostro Paese. Vigileremo attentamente sulla attuazione di questo Pnrr. Abbiamo elementi di preoccupazione, lo voglio dire, perchè questo governo, oltre a chiedere flessibilità e margini di cambiamento, ancora non si capisce dove voglia portare questo strumento".
Tutto questo mentre a Roma si riconcorrono le voci di una crescente fibrillazione all'interno della minoranza del Pd. Il nodo rimane quello dei capigruppo, con un pezzo di area Bonaccini che protesta contro l'idea di lasciare la guida di deputati e senatori alla maggioranza interna al partito. L'assemblea dei gruppi è stata convocata per lunedì, con la possibilità che si votino i presidenti martedì. "Non eravamo qui per parlare di assetti interni" del partito democratico, risponde Schlein a chi gli chiede conto delle fibrillazioni: "Ci prendiamo questi giorni per proseguire un confronto assolutamente sereno e faremo insieme le valutazioni".