AGI - Mentre l'opposizione si prepara a chiedere in modo unitario gli atti del naufragio di Cutro ma si divide sull'Ucraina, la maggioranza ha lavorato a una risoluzione unitaria che affronterà, oltre al conflitto tra Mosca e Kiev, anche i temi dell'immigrazione (si chiede, tra l'altro, il "superamento del 'principio di Dublino'"), dell'economia e della transizione verde. Da Lega, FI e FdI arriverà la sponda al presidente del Consiglio Meloni che riferirà nell'Aula del Senato in vista del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo.
La premier, insieme ai ministri Tajani e Fitto, sta tessendo una tela per far sì che vengano accolte le richieste italiane sulla questione dei migranti. Il ministro degli Esteri ha acceso i fari al tavolo del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles sulla situazione in Tunisia, il pressing è indirizzato sul Fondo Monetario Internazionale per lo sblocco del prestito da 1,9 miliardi di euro. Ma Roma ha trovato soprattutto la sponda di Berlino per far sì che il tema dell'immigrazione, anche se non in agenda, sia al centro della riunione dei capi di Stato e di governo dell'Unione europea.
Il colloquio telefonico tra la premier e il Cancelliere tedesco Scholz, durato circa trenta minuti, è servito per mettere sul tavolo i dossier. La spinta del presidente del Consiglio - nella mattinata ha visto alla Camera il ministro dell'Interno Piantedosi per un aggiornamento sui numeri e sulla strategia - è quella di arrivare a una gestione unitaria dei flussi migratori, per far sì che le istituzioni comunitarie diano seguito agli accordi presi nell'ultima riunione. "Si passi dalle conclusioni ai fatti", il 'refrain' del governo: fondi sul 'modello Turchia', sostegno diretto sulla sponda del Mediterraneo, strumenti per portare avanti il cosiddetto 'piano Mattei', controllo più efficace delle frontiere, lotta ai trafficanti di esseri umani, una linea definita sui rimpatri. Non si escludono contatti nelle prossime ore anche con il presidente francese Macron, con il primo ministro greco Mitsotakis e con il primo ministro spagnolo Sanchez.
La presidente della Commissione Ue von der Leyen ha scritto una nuova lettera ai Paesi dell'Unione europea ricordando la "serie ambiziosa di misure operative sulla migrazione e sulla gestione delle frontiere" ribadendo "l'urgenza di agire" dopo "la terribile perdita di vite umane nel naufragio al largo delle coste calabresi alla fine di febbraio". Von der Leyen chiede "una soluzione equa e sostenibile" al problema e che si continui a collaborare sulla "gestione della migrazione e dei rimpatri". Punta a "rafforzare le frontiere esterne" e a "rimpatri accelerati", a "più mezzi a Tunisia ed Egitto", annuncia "un nuovo sostegno pari a 200 milioni di euro che sarà focalizzato sull'assistenza all'accoglienza", rammenta che la Commissione europea "è pronta a mobilitare ulteriori 110 milioni di euro nel 2023 per progetti in Nord Africa, oltre ai 208 milioni di euro già impegnati per sostenere il rimpatrio volontario", invita tutti a "continuare ad accelerare i trasferimenti" di migranti. Intanto il Consiglio Ue ha prorogato fino al 2025 la missione 'Irini', che lanciata nel 2020 sulle ceneri dell'operazione Sophia ha lo scopo principale di controllare che si rispetti l'embargo sulle armi imposto alla Libia dall'Onu ma anche di formare la guardia costiera libica e contrastare le reti degli 'scafisti'.
Al centro del colloquio tra Meloni e Scholz anche il nuovo patto di stabilità che - la premier l'ha ripetuto più volte - deve garantire flessibilità dei fondi Ue per sostenere la competitività delle imprese. Si sta lavorando a Bruxelles soprattutto su questo punto, ma il focus più stringente resta quello sulla guerra. L'obiettivo è dare "un ulteriore segnale di sostegno all'Ucraina a 360 gradi".
"Il tema - ha sottolineato Tajani da Bruxelles - è consegnare in fretta le munizioni" a Kiev. Il responsabile della Farnesina ha ricordato come "il governo italiano ha l'autorizzazione del Parlamento a dare materiale militare fino alla fine dell'anno e - ha sostenuto - qualora si dovesse decidere di dare altro materiale bellico il Parlamento sarà informato attraverso il Copasir". Oggi la premier Meloni avrà l'appoggio di tutta la maggioranza anche se la Lega ribadirà la preoccupazione per l'escalation della guerra in Ucraina. La maggioranza, in una risoluzione composta di sette punti, impegnerà tra l'altro il governo a "proseguire nel pieno sostegno all'Ucraina favorendo nel contempo ogni iniziativa finalizzata a una progressiva risoluzione del conflitto nel rispetto del diritto internazionale, lavorando con la comunità internazionale nel quadro delle Nazioni Unite".