AGI - "Il prossimo Consiglio europeo affronta sfide prioritarie, come l'Ucraina, il mercato unico, l'immigrazione. L'Unione europea è chiamata al compito più arduo deglio ultimi decenni". Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo intervento al Senato in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo, si dice convinta che "l'Italia ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista". "Serve una regia, tempestività, efficacia", afferma.
"Flusso di migranti senza precedenti"
L'immigrazione "sta diventando un'emergenza strutturale, stiamo assistendo" ad un flusso di migranti" senza precedenti, "l'Italia non può aspettare oltre, non possiamo aspettare inermi. Le frontiere marittime dell'Italia sono frontiere dell'Europa e l'Europa è chiamata a difendere queste frontiere, la posta in gioco è la sicurezza dell'intero Continente. Vogliamo contrastare con forza i trafficanti di essere umani, fermare le partenze, aumentare i rimpatri, avere una immigrazione legale e fondi adeguati per l'accoglienza", ha detto ancora Meloni.
Il premier ha ricordato l'accordo in passato dell'Unione europea con la Turchia. "Fermare i movimenti secondari si può fare fermando le partenze irregolari", osserva, "è il momento di spingere con forza un nuovo modello di gestione".
"Da Bruxelles cambio di passo ma non basta"
Il piano dell'Europa sulla gestione dell'immigrazione "contiene punti importanti" e fino a poco tempo fa "inimmaginabili. Pone per la prima volta il principio del coinvolgimento degli Stati di bandiera delle Ong nelle operazioni Sar. Gli Stati bandiera delle Ong devono assumersi le responsabilità", prosegue Meloni, "c'è un rafforzamanto del ruolo di Frontex per rendere efficace le procedure. Ci sono passi che vanno nella giusta direzione, c'è un cambio di paradigma ma non possiamo ancora dirci soddisfatti".
"Non c'è più un solo minuto da perdere, è il momento di agire. È ora di tradurre le conclusioni" dell'ultimo Consiglio europeo in "fatti concreti. Non vogliamo più piangere" i morti delle tragedie, "vogliamo una immigrazione legale", conclude Meloni, "lo voglio ribadire ancora una volta: prima di ogni ipotetico diritto a migrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore".
"Basta fango sull'Italia"
"Basta gettare" fango "sull'Italia, si finisce con il danneggiare la posizione dell'Italia sui tavoli internazionali", è poi l'appello rivolto da Meloni alle opposizioni, auspicando una larga convergenza del Parlamento a sostegno delle posizioni italiane. "Criticate me ma fermatevi un secondo prima di danneggiare l'Italia. Questo fa la differenza", osserva la premier.