Elly Schein è la nuova segretaria del Pd. "Saremo un bel problema per il governo Meloni" ha subito detto dal suo comitato elettorale, al Prenestino, periferia di Roma. E le prime parole suonano come una dichiarazione di guerra a "un governo che difende gli squadristi. Non li faremo passare". Il riferimento è alla mancata condanna ai fatti di Firenze, con l'aggressione agli studenti del liceo Michelangiolo. UN lungo intervento, quello della neo segretaria del Pd, che tocca i punti qualificanti della sua piattaforma congressuale, dalla difesa del lavoro, della scuola e della sanità pubblica, alla lotta al precariato. Ma anche il ringraziamento a Stefano Bonaccini, competitor nella corsa al Nazareno, superato contro tutti i pronostici.
A lui va il "caloroso ringraziamento" della segretaria dem per la correttezza con cui ha condotto il confronto in questi mesi di congresso. Il presidente dell'Emilia-Romagna assicura di mettersi a disposizione: "Sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione per dare una mano a Elly e a tutta la comunità del Pd. Noi ci sentiamo parte di questa comunità. Se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano. Ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me ho detto che avrei dato subito una mano".
Il testa a testa tra i due è durato circa tre ore, con le proiezioni e i dati ufficiosi che si rincorrevano. Infine il 'gong' suonato dalla commissione congresso: Elly Schlein è la nuova segretaria. All'80% delle schede scrutinate, Schlein conquista il 57,3% contro il 42,7% di Stefano Bonaccini.
Una vittoria inaspettata che contiene in sè diversi primati per i dem: la prima donna alla guida del partito, la più giovane segretaria, quella più a sinistra. Una vittoria che apre diversi scenari. Il primo: il rapporto con la nuova minoranza interna. Sconfitta, ma niente affatto residuale. Anzi: i gruppi parlamentari dem contano un buon numero di esponenti che hanno sostenuto Stefano Bonaccini nella campagna congressuale.
Starà alla nuova segretaria trovare la formula magica in grado di tenere insieme queste due anime ed evitare una spaccatura. Dal Terzo Polo, infatti, arrivano già le prime sirene a cercare di irretire i riformisti Pd. Maria Elena Boschi osserva che "da domani nella politica italiana cambieranno molte cose. Si apre una stagione molto interessante per i riformisti". La segretaria assicura che lavorerà per tenere unito il partito, ma in molti scommettono che, almeno sui gruppi parlamentari, qualche cambiamento si produrrà.
Alla Camera si fanno i nomi di Chiara Braga e Chiara Gribaudo come possibili neo capogruppo. Marco Furfaro è in pole come vice segretario, mentre al senato Schlein potrebbe scegliere Francesco Boccia come presidente dei senatori dem, visto che Anna Rossomando è già in carica come capogruppo.
Prima di questo, tuttavia, ci sono gli obblighi statutari da assolvere. Enrico Letta ha già chiamato Schlein per complimentarsi e insieme hanno convenuto di vedersi domani per il passaggio di consegne. Poi spetterà all'assemblea 'incoronare la neo segretaria. L'assise dem potrebbe essere convocata domenica 5 marzo o, al più tardi, domenica 12 marzo, riferiscono fonti dem.