AGI - “Fare del Lazio la locomotiva d’Italia”. E’ l’obiettivo di Alessio D’Amato, candidato per il centrosinistra alle regionali del Lazio, che rispondendo alle dieci domande dell’AGI spiega perché è convinto di vincere le elezioni, mentre “Rocca vince i sondaggi”.
Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale partita in sordina e salita nei toni. Che cosa contesta ai suoi avversari?
A Rocca contesto l’assenza di autonomia: un candidato presidente che fino a poche settimane fa era rappresentante di una delle associazioni della sanità privata e presiedeva la fondazione di uno dei principali gruppi accreditati con il Sistema Sanitario Regionale non può essere sinonimo di autonomia. A Bianchi contesto l’affermazione di essere una candidatura di servizio e di usare i cittadini del Lazio come un “test”. Questo è irriguardoso nei confronti degli elettori.
Tre punti del suo programma da realizzare o avviare entro i primi cento giorni?
Introduzione dello psicologo di base. Trasporto pubblico locale gratuito per i giovani e gli over 70. Piano regionale per la sicurezza stradale.
Il primo provvedimento per la sanità?
Investire 200 milioni per il governo delle liste d’attesa, facendo in modo che alcune prestazioni di base vengano svolte direttamente da medici di famiglia e dalle farmacie dei servizi. Estendere l’orario di apertura delle strutture pubbliche fino alle ore 22.
Il primo provvedimento per i rifiuti?
Aiutare il sindaco di Roma a chiudere il ciclo, per far sì che la Capitale sia autonoma e smetta di gravare sulle altre province e sulle altre regioni d’Italia. Istituirò inoltre una commissione di esperti di profilo internazionale incaricata di monitorare sia in termini tecnici che scientifici la qualità dell’impianto. Allo stesso tempo, intendo portare la differenziata in tutta la Regione sul livello dei migliori standard europei.
Il primo provvedimento per le infrastrutture e iniziative per la sicurezza stradale? Il Lazio è tristemente protagonista nelle pagine di cronaca per numero di incidenti mortali.
Velocizzare la consegna dei 38 nuovi treni già acquistati, 20 per la Roma-Lido e 18 per la Roma-Viterbo, partire con i cantieri della Cisterna -Valmontone e concludere la Orte-Civitavecchia, potenziare la frequenza dei treni sull’anello ferroviario romano, soprattutto sulla stazione Vigna Clara. Per ridurre il numero di incidenti, lancerò il piano “LazioStradeSicure”, basato su riqualificazione delle strade, aumento dei controlli sul territorio, investimenti tecnologici per il presidio delle aree a rischio, campagne di sensibilizzazione nelle scuole, rafforzamento dei servizi medici e psicologici in caso di incidenti.
Dopo settimane di incontri sul territorio, c'è qualche punto del programma che cambierebbe?
Noi abbiamo le idee chiare: fare del Lazio la locomotiva d’Italia, valorizzando il suo ecosistema legato a scienze della vita, farmaceutica, digitale, aerospazio, turismo e cultura.
Il Lazio ha il primato dei neet, oltre il 20 per cento dei giovani tra 15 e 19 anni non studiano né lavorano. Eppure i giovani sono rimasti all'ombra di questa campagna. Quali iniziativa prevede per le fasce giovanili, nei settori della formazione e del lavoro?
Ho fatto tante iniziative con i giovani, che hanno anche realizzato un appello in mio sostegno. Quello dei neet è un tema nazionale e ho proposto per il Lazio il “reddito di formazione”: un sussidio di 800 euro al mese accompagnato a un’esperienza di formativa, per un rapido inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto nelle piccole-medie imprese e nel settore dell’artigianato.
Dal Castello di Santa Severa al Parco archeologico di Ostia Antica, il recupero di alcune aree storico archeologiche ha rappresentato alcune delle iniziative bandiera per le precedenti amministrazioni. Ci sono dei beni culturali che prevede già di recuperare?
Il Lazio è ricco di bellezze che possono trasformarsi in una risorsa sociale ed economica. Lo abbiamo dimostrato in questi anni, valorizzando molti siti, e proseguiremo nel futuro. Penso ad esempio a Palazzo Rivaldi a Roma o all’Antico Ospedale Infermi a Viterbo, sui quali la Regione ha già elaborato i primi progetti in accordo con il Ministero della Cultura. Inoltre ho in mente un grande progetto: istituire a Roma e nel Lazio la Biennale della cultura europea.
Finché potevano essere diffusi, i sondaggi vedevano il suo nome apprezzato ma i partiti che la sostengono deboli, non teme in caso di elezione di essere un governatore senza maggioranza?
Conta la persona, non i sondaggi. I sondaggi lasciamoli vincere a Rocca. Io vincerò le elezioni.
In chiusura, perché scegliere lei, in una parola?
Per la forza dei risultati, per la concretezza dimostrata durante la più grande emergenza sanitaria del secolo, che è la pandemia. Il Lazio è stato visto come modello in Italia e in Europa: quel modello voglio estenderlo a tutti i settori dell’amministrazione, per fare del Lazio la regione locomotiva del nostro Paese.