AGi - Sarò a Kiev "nelle prossime settimane, prima del 24 febbraio", "l'ho concordato con il presidente ucraino Zelensky" che sta lavorando "a un piano per aprire un dialogo. Bisogna intensificare gli sforzi" di dialogo "ma non si può impedire al popolo ucraino di essere libero". Questo l'annuncio di Giorgia Meloni a Berlino al termine dell'incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il presidente del Consiglio è poi tornato a parlare dell'aiuto portato da Roma. "Siamo arrivati al nostro sesto pacchetto di aiuti. Noi siamo dove è richiesta la nostra presenza, non faremo mancare il sostegno all'Ucraina anche per arrivare al dialogo". E ancora: "Se noi non sostenessimo l'Ucraina non avremmo la pace, ma avremmo una invasione". "Aiutare" Kiev "è l'unico modo per portare la pace", ha affermato.
Tra i tanti temi toccati c'è anche quello dell'immigrazione. Meloni ha ribadito come la gestione dell'immigrazione "non può essere lasciata ai trafficanti" e spiegato come l'Italia abbia fatto "la sua parte" per i rifugiati ucraini, per quanto riguarda il fronte del nord Africa "deve esserci la disponibilità di contrastare l'immigrazione" illegale con quote "d'immigrazione legale", osserva il presidente del Consiglio.
"La gestione deve essere affidata ai Paesi e all'Europa", dice Meloni, ribadendo che ci deve essere differenza tra immigrazione. "Sulla questione migratoria, la posizione italiana riguarda la necessita' di operare con i Paesi di origine e transito per contrastare il traffico essere umani", ha aggiunto la premier. "Vanno governati in modo diverso il tema dei rifugiati e quello delle migrazioni - ha osservato. Sul fronte sud "le due cose si sono spesso sovrapposte e questo fa sì che non sempre chi arriva in Italia non ha diritto alla protezione"
"Questo - ha rimarcato - crea difficoltà quando si ha bisogno di aiutare chi ha davvero bisogno di protezione. Più quote d'immigrazione sono coperte da chi entra illegalmente e meno possibilità ha chi vuole entrare legalmente".
"Non credo che aiutare questa gente, i trafficanti, ad arricchirsi sia il modo per affrontare la questione con responsabilità e solidarietà. Io sono disponibile ad aprire i consolati in Africa per far fare domande regolari e poi distribuire chi può entrare. Diverso è gestire mescolando regolari, irregolari, profughi, immigrati economici come se fossero la stessa cosa"
C'è spazio anche per una battuta sui suoi rapporti con Berlino e con la lingua tedesca. "Io avrei detto che sono allergica alla Germania? Non so quando avrei detto questa cosa... Francamente non ne ho memoria. Io ho detto che l'unica lingua che non sono riuscita a imparare è il tedesco. È una lingua complessa e lo confermo. Sul tedesco ho fallito, ma non perché fossi allergica...".
Scholz: "Italia e Germania fortemente connesse"
"I nostri due Stati hanno un forte settore industriale, sono fortemente interconnessi e abbiamo un forte interesse che i nostri rapporti vengano approfonditi". Queste le parole del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, nella conferenza stampa congiunta. "Vedo una intesa in politica estera e in quella della sicurezza, soprattutto in merito all'aggressione russa dell'Ucraina e quando si tratta di superare le conseguenze della guerra", conclude.