AGI - "Qui c'è della gente che sfida apertamente lo Stato italiano dicendo che 'o si fa come diciamo noi o rischiate di vedere le vostre macchine messe a fuoco' e tutto quello che avete visto in questi giorni, gente che dichiara apertamente 'noi colpiremo nel caso in cui le cose non dovessero andare come diciamo noi' che chiede in cambio che l'Italia non applichi il carcere duro verso mafiosi e terroristi". Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, interviene in una telefonata in diretta a Stasera Italia su rete 4 per fare il punto sula questione Cospito.
"Lo Stato rimane fermo - aggiunge - perché io credo debba rimanere fermo di fronte alle minacce dei terroristi come a quelle dei mafiosi. Dobbiamo mettere le cose nella loro giusta dimensione capire chi crea il problema e chi non crea il problema. Perché il problema qui non lo ha mica creato il Governo". "Il tema non lo abbiamo alimentato noi", dice ancora il premier.
Di fronte a "una situazione che si surriscaldava, noi abbiamo semplicemente espresso solidarietà e attivato quello che si doveva attivare. Abbiamo fatto il nostro lavoro. Dopodiché è montato questo caso, non per volontà nostra. Si è attivato questo dibattito, ma non lo ha avviato il governo il ministro Nordio ha risposto nel merito. Noi abbiamo portato la vicenda in Cdm per capire quali fossero le condizioni di salute e chiede ai ministri competenti quale fosse la condizione di sicurezza a livello nazionale e internazionale. Questo è il lavoro che ha fatto il Governo".
"Quindi consiglio prudenza, se posso permettermi - conclude - perché poi ho letto titoli di giornale 'Meloni vuol far morire in carcere Cospito' e leggo dichiarazioni di anarchici che dicono 'colpiremo con armi rivoluzionarie'. Consiglio responsabilità".