AGI - “Basta con l’autoflagellazione” che porta “quasi al suicidio”. Il Pd deve reagire, essere “progressista e riformista”, avere un programma “solido e pragmatico” e recuperare i voti persi. È questa la strada indicata dal candidato alla segreteria dem, Stefano Bonaccini. Si è parlato del futuro del partito, ma non solo, durante la giornata conclusiva di Energia Popolare, la convention programmatica per discutere e approvare le proposte che accompagneranno la sua candidatura alla segreteria.
A far scendere di qualche grado la temperatura in sala, ieri, è stato l’annuncio fatto dal palco dall’eurodeputato indipendente, ex M5S Dino Giarrusso che ha ufficializzato il suo ingresso nel partito. Da quel momento si è alzato un polverone di malumori: non è facile dimenticare i toni duri della ex Iena nei confronti del Pd. E oggi anche Stefano Bonaccini ha in un certo qual modo preso le distanze o quantomeno messo un paletto: chiedendo scuse pubbliche.
"Siamo un partito aperto, ora parte la rimonta"
“Noi siamo un partito aperto a chiunque. E se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto - sottolinea - chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito”. Fine della storia. Il resto del suo intervento è tutto dedicato alle battaglie del partito.
“Da oggi basta auto flagellazione, parte la rimonta del Pd. Ci vorranno umiltà e pazienza - aggiunge -, tempo e fatica, potrebbe essere anche una traversata nel deserto ma se ci daremo tutti una mano, sono certo che ce la faremo e la prossima volta vinceremo noi. Ve lo prometto adesso”.
Bonaccini rivendica i temi cari alla sinistra, prima di tutto il lavoro, “Siamo la sinistra che mette al centro il lavoro e le imprese serie, che creano occupazione di qualità”, poi i migranti, per i quali servono “flussi regolari e ben programmati” e la scuola.
No alle gabbie salariali
Qui il commento è alle “gabbie salariali” che, dice rivolgendosi “al ministro Valditara e al governo, sono un ritorno al passato inaccettabile. l’Italia deve andare avanti, serve l’opposto di quello che la destra propone. Non stipendi più bassi per il sud ma sgravi maggiori”. Su questo assicura “faremo una battaglia durissima perché le risorse della scuola devono restare alla scuola: per migliorare la qualità dell'offerta formativa” con l’obbligo scolastico che dovrebbe “arrivare ai 18 anni”, e “per alzare le buste paghe di tutti gli insegnanti”. Infine un accenno all’ambiente con l’impegno in prima linea del partito democratico.
“Ci dovranno ringraziare anche in Italia se avremo due nuovi rigassificatori: lo dovranno all'Emilia-Romagna e alla Toscana. In 4 mesi io e Giani abbiamo autorizzato progetti che in genere richiedono dai 5 ai 10 anni”. “Siamo più patrioti noi” aggiunge spiegando che le cose sono andate diversamente dove c’è il centro destra: “A Piombino, dove governano loro, l’amministrazione, guidata da un sindaco di Fratelli d’Italia, ha addirittura impugnato gli atti del Governo davanti al giudice”.