AGI - Di per sé la notizia non è di quelle che si potrebbero annoverare tra gli eventi storici. Eppure l'annuncio a sorpresa fatto dal palco di un'iniziativa a Milano a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini alla guida del Pd ha l'effetto di un piccolo terremoto. L'ex Iena poi esponente M5s ed europarlamentare Dino Giarrusso entra nel Pd e si schiera al fianco del governatore dell'Emilia Romagna per la corsa alla segreteria.
E subito scoppia il caos sui social, con tantissimi militanti che insorgono. E non sono gli unici. L'annuncio dell'ex grillino lascia interdetti diversi esponenti del Pd, che invitano Giarrusso almeno a porgere prima le sue scuse. Sì, perché non sono stati pochi gli attacchi e le critiche che l'ex Iena ha riversato nel tempo sul partito del Nazareno quando militava tra le fila del Movimento 5 stelle.
Movimento a cui ha detto addio la scorsa primavera, dicendosi "disgustato" da una "fiera dell'ipocrisia" dove "nessuno rispetta le regole". Tranchant fu la replica del leader Giuseppe Conte: "Mi ha sempre chiesto poltrone". Insomma, una separazione non certo consensuale. Giarrusso, eletto a Bruxelles nel 2019 sotto il simbolo M5s, aveva annunciato l'intenzione di dar vita a un suo Movimento.
Poi oggi l'annuncio a sorpresa, invitato sul palco dell'iniziativa pro Bonaccini a Milano: "Entro in punta di piedi in una casa che esiste da tempo, con rispetto per chi l'ha costruita e con umiltà", premette. E in una nota successiva argomenta: "La sinistra incomprensibilmente per anni si è quasi vergognata delle proprie origini, ed è assurdo in un paese dove c'è chi ostenta senza vergogna i vessilli del Ventennio e i busti di Mussolini sul comodino". E ancora: "Questa è la casa di una tradizione in cui c'è Berlinguer, una eredità da rivendicare con orgoglio, valori di uguaglianza, di cultura e di solidarietà di cui andare orgogliosi".
Infine, il sostegno al presidente dell'Emilia Romagna: "Oggi con Bonaccini il Pd deve rinascere e rinnovarsi perché all'Italia serve un centrosinistra forte e unito, un progetto riformatore che riparta dal basso, dai territori, dall'identità, dalla tutela dei più giovani, dei più deboli, dei lavoratori, dei diritti e dell'ambiente", dice l'eurodeputato. "Sono certo che Bonaccini saprà ridare forza a una sinistra moderna ma con radici antiche di cui andare orgogliosi", conclude citando Gaber: "'Pensare di poter essere liberi e felici solo se lo sono anche gli altri'".
Giarrusso è consapevole del 'terremoto' che sta per provocare: "Ora tireranno fuori le mie dichiarazioni, i meme di quando attaccavo il Pd ma non mi importa", scandisce. Facile profeta. Tra i primi a commentare è l'ex segretario dem Matteo Renzi: "Il mio amico Bonaccini oggi ha spiegato la sua idea di Pd: cancellare il Jobs Act che ha creato più di un milione di posti di lavoro per accogliere la Iena ex grillina Giarrusso che insultava i dem su Tav, immigrazione, onestà. Finalmente smetteranno di dire che Bonaccini è renziano, sono felice per lui. Ma basterebbe rileggere i dati Istat sul Jobs Act e i tweet di Giarrusso per capire che il Pd non è più la casa dei riformisti. Contenti loro, contenti tutti...".
Il nuovo arrivo non piace al vicesegretario del Pd: "E meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti... Lo dico senza polemica. Magari Bonaccini è consigliato male, ma faccio notare che Dino Giarrusso, al di là di tutto, alle ultime elezioni in Sicilia era candidato non solo contro il Pd, ma con Cateno De Luca!", scrive sui social Peppe Provenzano.
"C'è stato un tempo in cui lo sport di Dino Giarrusso era attaccare il Pd, prima come Iena, poi come eurodeputato. Adesso aderisce al percorso congressuale. Senza chiarire o giustificare le cattiverie dette contro la nostra comunità. Almeno chieda scusa alla nostra gente", è la richiesta di Chiara Gribaudo, deputata e sostenitrice della mozione Schlein. La pensa così anche Piero Fassino: "Dino Giarrusso dovrebbe chiedere scusa all'ex ministro Pinotti perché qualche anno fa, quando era ministro della Difesa, ha detto che lei aveva le mani lorde di sangue. Poiché questo non è vero, ovviamente, prima di iscriversi al Pd o di venire nel Pd dovrebbe chiarirsi le idee e su questo ci aspettiamo delle scuse". Quindi, se l'ex M5s si cospargerà il capo di cenere, Fassino si dice pronto a tendere la mano: "Se ci sono le scuse, il nostro partito è aperto sempre ai contributi di tutti, anche di quelli che cambiano opinione e riconoscono le nostre buone ragioni".
Prova a mettere i puntini sulle 'I' Dario Nardella, presidente del comitato pro Bonaccini, ricorrendo a parole che lasciano trapelare una certa freddezza sul nuovo arrivo: "Noi abbiamo le idee molto chiare. Se ci sono persone che vogliono salire sul carro dei vincitori, come succede sempre, che dopo che ci hanno attaccato per anni, cambiano all'improvviso idea, e vengono qui, noi siamo democratici. Apriamo le porte, ma manteniamo sempre le nostre idee. Sono gli altri che cambiano, non noi", puntualizza il sindaco di Firenze Dario Nardella, che si dice d'accordo con Fassino: deve prima chiedere scusa.
Ma l'ex iena nell'annunciare il suo ingresso nel Pd, guarda più avanti: "Io ho fatto un passo indietro, cerchiamo tutti di unirci per fare un passo avanti". "Qui appoggiamo Pierfrancesco Majorino" candidato alla presidenza della regione Lombardia, "peccato questo" appoggio del M5s "non avvenga anche nel Lazio".