AGI - Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è tornato a parlare delle possibili evoluzioni del conflitto in Ucraina e delle armi inviate a Kiev dagli alleati. In particolare si è soffermato sulle indiscrezioni dei cosiddetti droni “fuori sacco” spiegando come si tratti di voci non veritiere. "Droni fuori sacco? Lo smentisco, se fosse vero sarebbe un reato perché il ministero della Difesa e lo Stato non ne sono a conoscenza, qualcuno dovrebbe finire in galera", ha detto ospite de 'L'aria che tira' a La7.
"Gli aiuti che arrivano non servono solo per salvare l'Ucraina, sono un freno all'escalation che la guerra potrebbe avere espandendosi, cosi' invece la guerra resta tra due nazioni e non si allarga", ha precisato poi il Ministro. "Dobbiamo evitare scenari peggiori, i primi preoccupati di questo sono i paesi europei e della Nato, nessuno vuole una escalation. Tutti auspichiamo l'apertura di un tavolo per la pace".
"L'Italia - sottolinea ancora Crosetto - invierà le armi per difendersi, lo sto dicendo da mesi. Gli attacchi missilistici contro l'Ucraina sono su obiettivi civili e noi ci siamo resi disponibili a dare un sistema di difesa che consenta agli ucraini di abbattere i missili prima che giungano al suolo". "Il decreto contiene solo armi difensive e materiale per aiutare a superare l'inverno, dovrebbe essere un decreto inattaccabile anche dal punto di vista pacifista".
"Non esiste un conflitto tra italiani e russi - ha concluso Crosetto - perché gli italiani continuano ad essere amici dei russi, auspico che tra i popoli i rapporti continuino ad essere quelli di prima di rispetto e amicizia". Insomma, per il ministro "la contrapposizione esiste, perché Putin ha deciso di invadere Ucraina che noi invece stiamo difendendo".