AGI - É scontro totale tra il microbiologo ora senatore del Pd, Andrea Crisanti e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Tutto nasce dalla diffusione da parte di 'Report' di una telefonata intercettata nell'ambito di un'inchiesta sui tamponi rapidi in Veneto, in cui il governatore avrebbe parlato di portare Crisanti "allo schianto". La polemica si lega alle prese di posizione di Crisanti sulla gestione della pandemia e in particolare sui tamponi.
Immediata la replica del microbiologo che ha parlato di "dichiarazioni di una gravita' senza precedenti". "Lo inseguo fino alla fine del mondo per inchiodarlo su qualsiasi responsabilità che ha nei miei confronti. Questo regime di intimidazione in questa Regione deve finire", ha replicato Crisanti intervistato in esclusiva su MOW. Crisanti definisce invece "ininfluente" la candidatura politica nel Pd: "qui è un problema di etica, non è un problema politico".
Sulla vicenda interviene poi Gianluigi Masullo, direttore generale (facente funzioni) della sanità regionale del Veneto: "riteniamo necessario, doveroso, stabilire una serie di punti fermi a difesa di chi ha lottato con il Covid per lunghi anni, prendendo decisioni che anche i più autorevoli organi a livello nazionale e internazionale hanno decretato corrette, a tutela dei professionisti della sanità e del mondo accademico che li ha affiancati. Lo facciamo dal punto di vista scientifico, senza entrare nel merito della comunicazione politica, ma dicendo con chiarezza che quanto espresso anche quest'oggi dal Senatore Crisanti non rappresenta la realtà delle cose".
"La strategia della Regione del Veneto, tesa al perseguimento dell'obiettivo ultimo di prevenire il più possibile contagi, ricoveri e decessi, si è sempre fondata, fin dalle prime fasi dell'emergenza pandemica, su indicazioni tecnico-scientifiche di livello internazionale e nazionale".