AGI - Manovra alla prova del Senato, dove il governo ha deciso di porre il voto di fiducia. È proseguita, per tutto il giorno, la discussione generale mentre le opposizioni sono riuscite a 'strappare' qualche ora in più per la sua approvazione, prevista per giovedì mattina. In Assemblea il provvedimento, come ampiamente previsto, è approdato senza relatore. Sono 812 gli emendamenti che sono stati presentati in commissione Bilancio, 108 gli ordini del giorno, ma con la fiducia decadono tutti e non verranno discussi.
Monti: "Un testo pieno di chiariscuri"
La minoranza continua ad attaccare la prima Finanziaria del governo Meloni e il senatore a vita Mario Monti ha già annunciato il suo voto di astensione sul testo pieno di "chiaroscuri". "Annuncio che il mio voto, quando verrà il momento, sarà di astensione", ha dichiarato, spiegando: "La legge di Bilancio che oggi arriva al vaglio del Senato a mio giudizio è un atto politico di straordinaria importanza ed è caratterizzato dal chiaroscuro. Molto chiaro e nitido è l'intendimento sorprendente fino a un paio di mesi fa a chi cercasse di prevedere l'atteggiamento di questo governo verso la prudenza finanziaria e la conformità con gli orientamenti europei. Molto scuro è un altro aspetto di questa legge, quello che attiene all'aspetto distribuzione, fiscalità, futuro dell'economia".
"Considero segno di maturità da parte di questo governo la non sofferta conformità con gli indirizzi europei", ha proseguito Monti. Questo governo "non ha dato segno di irresponsabilità finanziaria. Non aver fatto sfide velleitarie all'Europa ha un significato anche strategico" sul fronte negoziale per l'Italia.
"Male a mio giudizio è l'appiattimento che si prospetta nel sistema fiscale. Stiamo attenti - ha ammonito Monti - a più lungo andare la piena appartenenza all'Europa e un sistema fiscale come il nostro, già appesantito da un enorme evasione, che si piattizzasse potrebbe presentare seri problemi".
Cottarelli: "A rischio il futuro delle entrate italiane"
Duro il giudizio del Dem Carlo Cottarelli, noto economista: "Qui si sta mettendo a rischio il futuro delle entrate italiane. è una cosa che ho visto fare da molti Paesi, che pur di avere qualcosa subito, si ipotecano il futuro". La Manovra "finirà nei manuali di Finanza pubblica su come non fare una legge di Bilancio".
Da M5s un altro attacco: "Il quadro che ne viene fuori non ha nulla di coraggioso, nulla di votato alla crescita, nulla di socialmente giusto", ha detto Dolores Bevilacqua. A narrare una storia "ci troverebbe a raccontare le gesta di un novello Robin Hood che ruba ai poveri per dare ai ricchi", ha osservato. A fare le pulci alla legge di Bilancio anche Azione-Italia viva e non ultimo il Pd: "Cosa manca a questa legge di Bilancio? L'orizzonte, la prospettiva, la visione. Questo provvedimento non è una manovra finanziaria, ma una nota trimestrale di impegni di spesa pubblica". ha detto il senatore Marco Lombardo (Az-Iv).
"È una manovra ingiusta, che toglie a chi non ha per dare a chi ha già, allargando le disuguaglianze che esistono nel nostro paese. Con un tema di fondo che ci allarma molto: ci sono tagli a sanità e istruzione a fronte di più di un miliardo di euro di condoni. E tutto questo è grave ed inaccettabile", ha sottolineato la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi a Palazzo Madama ai microfoni di Rainews.
Garavaglia (Lega): "Abbiamo fatto un miracolo"
Ovviamente diametralmente opposto il giudizio delle forze politiche che sostengono il governo. Una voce per tutti, quella dell'ex ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega): Per legge è previsto che la manovra "sia presentata alle Camere il 20 settembre. Abbiamo votato per le elezioni il 25: va da sè che abbiamo fatto un miracolo. Ringrazio il governo, gli uffici della Ragioneria e del Mef per l'ottimo lavoro e per il miracolo fatto. Come mai Pd e M5s quando erano al governo non hanno rispettato il termine e hanno fatto un solo passaggio?", ha detto l'attuale presidente della commissione Finanze.
"Dite che c'è un presunto condono? Il carico di ruoli non riscossi è aumentato, fino a 1.100 miliardi nel 2021. Vuol dire che il sistema non funziona, non è questione di colore politico - ha detto - Per semplificare, i crediti fiscali sono come il latte. Scadono, dopo una certa durata li butti via, il costo è maggiore del recupero".
Il contribuente non paga le tasse per "tre motivi semplici: la stragrande maggioranza, che sono onesti, semplicemente si dimenticano; oppure non hanno liquidi, vanno aiutati, e la rottamazione va in questa direzione; oppure fanno i farabutti e vanno sanzionati", ha osservato. Domani due i voti previsti a palazzo Madama: uno sulla fiducia che viene posta sull'articolo uno - che contiene le norme già varate dalla Camera - e uno sul provvedimento nel suo complesso, parte tabellare compresa.