AGI - Pronta a partire per le basi militari italiana all'estero, Giorgia Meloni fa un passaggio prima a Porta a Porta. e nel Salotto di Bruno Vespa traccia un bilancio dei primi due mesi di governo e spiega le decisioni assunte che troveranno applicazione attraverso la legge di bilancio, in queste ore nelle ultime concitate fasi di approvazione.
"Se sarò capace, lo dirà la storia. So i poteri che abbiamo di fronte. So che non ho niente da perdere. Non devo essere rieletta tra cinque anni. Per me l'unica cosa che conta la coscienza". Così la Presidente del Consiglio che si definisce "una patriota" che intende fare "ciò che è giusto".
"Gli italiani non si aspettano miracoli - dice - Questa è la benzina più grande che possiamo dare a questa Nazione. Una signora mi ha regalato un angelo, che io colleziono, e mi ha scritto: 'Volevo chiudere la mia attività, ora che tu sei a palazzo Chigi non la chiudo più".
E passa in rassegna i temi economici e partire dalla questione che nella legge di bilancio occupa gran parte delle risorse disponibili. Per mitigare gli effetti del caro energia sulle bollette degli italiani si è lavorato sia sul fronte interno, sia su quello estero, con il tetto al prezzo del gas soprattutto. "Noi volevamo un price cap a 160 euro. L'Europa ha stabilito 180. - spiega -. Comunque, dopo avere deciso il price cap, oggi il prezzo del gas è a 96".
Sempre intervenendo a 'Porta a porta' Giorgia Meloni chiede il disallineamento tra l'energia prodotta dal gas e l'energia prodotta in altra maniera e ripropone l'idea che l'Italia possa diventare un hub dell'energia nel mar Mediterraneo. "Questo è l'obiettivo principali per i prossimi 5 anni. Trecento milioni sono già stati stanziati per il collegamento tra Italia e Tunisia", sottolinea.
Sul Mes poi è categorica: "Non è stato utilizzato da nessuno. Non accede nessuno perché le condizionalità sono troppo stringenti".
Sul fronte interno, la presidente del Consiglio confida di non temere "il confronto e le manifestazioni". "Nella manovra abbiamo comunque ripreso alcune indicazioni dei sindacati". E poi analizza i passaggi relativi alla stretta sul reddito di cittadinanza e precisa ancora una volta che lo strumento resterà "per i non occupabili, per gli over 60 e per chi ha minori a carico".
Per gli altri Meloni conferma che il reddito di cittadinanza sarà per soli 7 mesi nel 2023 e con l'obbligo di accettare un'eventuale offerta di lavoro. "Gli occupabili - prosegue Meloni - non potranno rifiutare un lavoro dignitoso, anche se non è il lavoro dei propri sogni. Se lo rifiutano, perderanno il reddito di cittadinanza".
Infine un passaggio sulle polemiche legate all'utilizzo del Pos per i pagamenti. "Sulle piccole cifre le commissioni sul pos non possono essere a carico degli esercenti. Non è giusto. Tenterò una moral suasion per azzerare le commissioni bancarie per gli importi bassi. Altrimenti potrò applicare una tassa sull'extragettito per le commissioni bancarie su piccoli importi. I proventi della tassazione serviranno per aiutare gli esercenti".