AGI - Non ci sarà alcuno scudo penale in manovra per i reati tributari. Le forze dell'opposizioni esultano: il ritiro dell'emendamento sullo scudo penale per i reati tributari "è una nostra vittoria" dicono all'unisono tra gli altri Pd e Movimento 5 stelle. "Assurdo cantare vittoria per un emendamento che non è stato mai presentato", la risposta del capogruppo di Fdi, Foti.
Lo scontro è durato alcune ore, con le forze dell'opposizione che hanno minacciato le barricate qualora la maggioranza avesse deciso di introdurre una misura del genere. Fratelli d'Italia sottolinea che si trattava di una proposta di un singolo deputato. Nel mirino delle altre forze di maggioranza finisce Forza Italia, ma fonti parlamentari azzurre rimarcano come il governo, e in particolar modo il viceministro Leo, era al corrente della proposta. Ma sarebbe stato proprio l'esecutivo a "stoppare" l'iniziativa parlamentare. Sia il premier Meloni che il ministro dell'Economia Giorgetti avrebbero 'fermato' l'emendamento. Da qui poi l'annuncio del relatore di FI della manovra, Pella: "Non ci sarà alcun emendamento sullo scudo ai reati fiscali".
Ma la tensione resta. In Commissione i tempi vanno a rilento, ma il governo ribadisce che il 'timing' sarà rispettato e che entro fine anno ci sarà il via libera alla legge di bilancio.
La manovra arriverà nell'Aula della Camera giovedi' 22 alle ore 8. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo. Le votazioni inizieranno non prima delle 11. Il voto di fiducia è previsto alle ore 11 circa di venerdi' 23 dicembre
Gli emendamenti
I relatori della manovra hanno depositato in commissione Bilancio della Camera il loro pacchetto di emendamenti alla manovra. Si tratta di una trentina di misure che ora saranno subemendate dai gruppi.
Il termine per gli emendamenti è fissato giovedì alle 8, quello per gli ordini del giorno alle 10.
L'Eurogruppo
"L'Eurogruppo accoglie con favore la presentazione del documento programmatico di bilancio aggiornato per il 2023 dell'Italia il 24 novembre, nonchè il parere della Commissione emesso il 14 dicembre 2022. Ricordiamo che la guida fiscale per il 2023 inclusa nelle raccomandazioni del Consiglio del 12 luglio 2022 distingueva tra Stati membri con livelli di indebitamento elevati e quelli con livelli di indebitamento medio-bassi, a seconda della loro situazione fiscale ed economica. Gli Stati membri con livelli di indebitamento elevati dovrebbero perseguire una politica fiscale prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale. Secondo la valutazione della Commissione, il documento programmatico di bilancio dell'Italia è in linea con gli orientamenti di bilancio per il 2023 contenuti nella raccomandazione del Consiglio all'Italia. Concordiamo con la valutazione della Commissione e in particolare accogliamo con favore il fatto che il piano miri a preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale nel 2023. Gli investimenti saranno sostenuti anche attraverso il Recovery and Resilience Facility". E' quanto si legge in una nota dell'Eurogruppo.
"Riconosciamo la necessità di accelerare le riforme strutturali di bilancio, che rafforzerebbero la crescita potenziale, la competitività e la sostenibilità del debito. Nel 2023, per l'Italia, così come per tutti gli Stati membri della zona euro, esamineremo le misure di bilancio per mitigare l'impatto dei prezzi elevati dell'energia come indicato nella nostra dichiarazione sui documenti programmatici di bilancio del 5 dicembre 2022. L'Eurogruppo continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi economici nella zona euro e si impegna a rafforzare ulteriormente il coordinamento delle politiche, al fine di fornire una risposta politica determinata e agile", si legge ancora.