AGI - "Auspico che nasca una vera carta della cultura per i giovani". Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, in un colloquio con l'AGI, sottolinea le "criticità" dell'App18.
"L'emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione - osserva - è necessario ridefinirla e rinominarla, affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani, orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica".
Secondo Sangiuliano, va "introdotta una soglia Isee che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati".
Inoltre, per il ministro della Cultura, "occorre mettere a punto un vero meccanismo anti truffe, e bisogna riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali evitando aspetti grotteschi". Su tutto ciò conclude, "intendo lavorare insieme agli operatori del mondo della cultura per migliorare il sistema".
L'opposizione contro l'addio alla App18
Il possibile addio alla App18, annunciato dal governo, è un tema caldo protagonista di dichiarazioni incrociate tra maggioranza e opposizione.
"Non è che se c'è qualche errore da parte di qualcuno si elimina del tutto una misura che funziona ed è diventata un modello esportato in altri paesi", ha detto Dario Franceschini, in una intervista alla Stampa. Per l'ex ministro della cultura App18 "era diventato un modello, il presidente Macron ci chiese di mandargli il dossier e nel 2021 la Francia ha introdotto questa misura nel suo Paese. Lo stesso ha fatto poi la Spagna e altri Paesi europei.
Matteo Renzi promette battaglia . "Insistono. Vogliono abolire la 18App. Ehi, Giorgia Meloni, ma che paura ti fa un ragazzo che legge o che va a teatro o che va a un concerto? Noi non molliamo: avanti con l’opposizione e la petizione", afferma il leader di Italia Viva su Twitter.