AGI - "C'è bisogno di quanto le università consegnano alla società: la trasmissione della conoscenza e i suoi continui avanzamanenti, la trasmissione dello spirito critico, garanzia della libertà di insegnamento e di pensiero e motore della ricerca. Questo fa capire quanto sia preziosa nel nostro Paese la costellazione dei nostri atenei". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurando l'anno accademico dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
"Ci troviamo in un tempo di transizione che sta diventando sostanzialmente perenne. La transizione - ha spiegato il Capo dello Stato intervenendo al Teatro Valli - non è più immaginabile come nei secoli passati come il passaggio da una lunga stagione stabile e consolidata ad un'altra altrettanto lunga, stabile e consolidata. Ma in realtà - ha proseguito - i mutamenti così veloci e profondi che intervengono costantemente fanno sì che il tempo di transizione sia costante, si tratti di un cammino costante di avanzamento e adeguamento. In fondo è un mondo molto più giovane che i giovani possono comprendere meglio di noi anziani di questo nuovo ritmo che presenta la convivenza umana".
Mattarella ha poi rivolto un pensiero ad una delle figure a cui l'ateneo emiliano è rimasto maggiormente legato: il giuslavorista Marco Biagi, ucciso da un commando delle nuove Brigate Rosse il 19 marzo del 2002 sotto la sua abitazione nel centro di Bologna. "Ringrazio il ministro Bernini e mi associo al ricordo di Marco Biagi, docente di questo ateneo. Gli interventi di questa mattina - ha sottolineato il presidente della Repubblica - hanno messo in evidenza l'importanza del ruolo degli atenei nel nostro Paese come in qualunque altro Paese: c'è bisogno di quanto le universita' consegnano, la tradizione della conoscenza, il continuo avanzamento della conoscenza, i continui orizzonti della conoscenza che vengono perseguiti e consegnati".