AGI - L'accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sul Copasir c'è e sembra tenere, riferiscono fonti parlamentari dem. Un accordo che, al momento, porterebbe il nome di Lorenzo Guerini. sarebbe quello dell'ex ministro della Difesa il nome su cui si convergerà quando il Comitato, convocato per mercoledì, sarà chiamato ad eleggere il suo presidente.
Ai Cinque Stelle i dem garantiscono il sostegno sulla Vigilanza Rai, ma in questo caso c'è l'incognita del candidato perché il Movimento sembra intenzionato a schierare Riccardo Ricciardi, ma non è detto che su quel nome si possano trovare i numeri necessari per procedere all'elezione per la quale fondamentale diventerà il voto del centrodestra.
E quello di Ricciardi non è un nome gradito a tutti, nella maggioranza. Una alternativa potrebbe quindi essere Chiara Appendino, il cui nome è già stato fatto in passato per la Vigilanza. Al di là degli accordi, tuttavia, le incognite non mancano. L'appuntamento per la costituzione del Copasir è per mercoledì alle 14,00.
La vice presidente della Camera, Anna Ascani, lo ha annunciato in apertura dei lavori dell'Aula di Montecitorio, convocata sulle mozioni riguardanti il conflitto russo-ucraino. Se l'accordo tra le opposizioni sembra reggere, fonti del Terzo polo avvertono: "Se c'è, se lo sono fatti Pd e M5s da soli, noi non ne sappiamo nulla".
Sul tavolo, oltre al nome di Guerini, rimane quello del senatore Enrico Borghi. Sulla decisione finale 'pesa', da una parte, l'avviso dei Cinque Stelle, chiamati a indicare con Pd e Terzo Polo il presidente. Dall'altra la prassi parlamentare che prevede una sostanziale alternanza fra le due Camere.
La legge che istituisce il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, prevede che esso sia "composto da cinque deputati e cinque senatori, nominati, all'inizio di ogni legislatura, entro venti giorni dalla votazione della fiducia al Governo, dai Presidenti dei due rami del Parlamento in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, garantendo comunque la rappresentanza paritaria della maggioranza e delle opposizioni". Il terzo comma del medesimo articolo, prevede che "il presidente è eletto tra i componenti appartenenti ai gruppi di opposizione e per la sua elezione è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti".
Nella legge non vi è una esplicita previsione in ordine alla determinazione della Camera alla quale il componente del Comitato chiamato a svolgere le funzioni di presidente debba appartenere. Ciononostante, nel tempo si è registrata una sostanziale alternanza fra le due Camere nell'espressione della presidenza del Copasir nel passaggio da una legislatura alla successiva.
Nella XVIII legislatura la presidenza andò al deputato Lorenzo Guerini che la mantenne fino al 4 settembre 2019. Con la fine del Governo Conte I e la nascita del Governo Conte II, la presidenza passò sempre ad un deputato, Raffaele Volpi della Lega, che la mantenne fino al 20 maggio 2021.
Infine, con la nascita del Governo Draghi, la presidenza, affinchè potesse essere affidata all'opposizione che era espressa in seno al comitato dal solo Gruppo di Fratelli d'Italia, andò al senatore Adolfo Urso, unico componente del gruppo in seno al Copasir.
Urso ha ricoperto il ruolo di presidente del Comitato, dal 9 giugno 2021 fino alla fine della legislatura (1 anno e 4 mesi circa). Al di la' del rebus procedurale, tuttavia, ce n'è uno tutto politico. Giuseppe Conte, stando a quanto viene riferito da fonti parlamentari, sarebbe più incline a votare Lorenzo Guerini che Enrico Borghi. "Dipende da chi candidano", ha risposto a domanda diretta il presidente del M5s, la scorsa settimana. Aggiungendo: "Guerini? Vedremo".
Che l'elezione non sia ancora cosa fatta, però, lo dice anche la distanza del Terzo Polo dal tavolo delle trattative. Carlo Calenda e Matteo Renzi puntano sulla presidenza della Vigilanza Rai, alla quale è interessato anche il Movimento 5 Stelle, che proporrebbe Riccardo Ricciardi, deputato e vice presidente del Movimento. E con le opposizioni che marciano in ordine sparso, fondamentale diventerà il voto della maggioranza sui nomi messi in campo dall'opposizione.