AGI - Nelle ultime settimane, contrassegnate dalle polemiche sul decreto “anti-rave” e sugli sbarchi di migranti, continua il periodo di luna di miele degli italiani con Giorgia Meloni e il suo governo.
Un sentimento che gonfia le vele di Fratelli d’Italia, che nella nostra Supermedia continua a crescere al ritmo di più di un punto ogni due settimane, salendo fino a sfiorare, oggi, il 29% dei consensi. Ma la notizia di questa settimana è un’altra: e cioè il “quasi sorpasso” del Movimento 5 Stelle ai danni del Partito Democratico.
Entrambi i partiti infatti risultano appaiati al 16,9%: ma questo “aggancio” non è tanto merito di un particolare balzo in avanti del M5S quanto piuttosto di un arretramento non indifferente (-0,7) del PD, che paga ancora – a distanza di un mese e mezzo – lo shock della sconfitta del 25 settembre.
È un dato piuttosto impressionante se si pensa che solo pochi mesi fa, in estate, il PD doppiava il M5S nelle intenzioni di voto: osservando le tendenze più recenti, appare evidente come le curve di PD e M5S siano esattamente speculari, sia prima che dopo le elezioni.
Gli altri partiti sono invece sostanzialmente stabili. Da segnalare come sia tutt’ora in corso la flessione di Forza Italia, che perde oltre mezzo punto in due settimane scendendo al 6,6%.
Tra i partiti minori si conferma l’ingresso, per la seconda settimana di fila, di Unione Popolare, più o meno stabilmente tra l’1 e il 2 per cento dei consensi secondo diversi istituti.
I rapporti di forza tra le diverse aree, già piuttosto “asimmetrici” in occasione del voto del 25 settembre, si fanno quindi ancor più sbilanciati a favore del centrodestra: considerando anche il lieve arretramento (-0,2%) del Terzo Polo, che pare essersi plafonato intorno all’8%, le opposizioni (plurale d’obbligo, soprattutto dopo le due piazze di Milano e Roma in cui si è manifestato per la pace in Ucraina) hanno perso complessivamente quasi un punto e mezzo nelle poche settimane che ci separano dalla nascita del Governo Meloni.
Governo che però, come si poteva in qualche modo evincere già dai dati della scorsa settimana, non sembra essere partito esattamente in quarta. Lo conferma, tra le altre cose, anche un sondaggio Ipsos, secondo cui il 56% ritiene “inutile” e “di propaganda” la scelta dell’esecutivo di non far sbarcare i migranti a Catania.
Su un altro tema, e cioè l’innalzamento del tetto per i pagamenti tramite contante, è SWG a rilevare una maggioranza relativa di italiani (44%) contraria al provvedimento, a fronte di una minoranza consistente (41%) che lo valuta invece positivamente.
Dall’altro lato, però, è ancora il sondaggio Ipsos a rivelare che per il 49% il neonato Governo Meloni abbia avuto una partenza sicura, contro un 37% che la definirebbe invece “incerta e confusa”.
E su un tema a sua volta “sensibile”, come il reddito di cittadinanza, il 51% degli italiani interpellati dall’istituto EMG si dichiara d’accordo con la proposta del governo di rendere più restrittivi i requisiti per mantenere il diritto all’erogazione del sussidio.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 27 ottobre al 9 novembre, è stata effettuata il giorno 10 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti EMG (data di pubblicazione: 31 ottobre e 8 novembre), Euromedia (4 novembre), Ipsos (29 ottobre), SWG (31 ottobre e 7 novembre) e Tecnè (29 ottobre e 5 novembre).
La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it