AGI - L'ultima chiamata del Partito democratico agli alleati, o presunti tali, è già partita. Per le regionali bisogna fare presto e i dem non sono più disposti ad aspettare Carlo Calenda, da una parte, e Giuseppe Conte dall'altra.
Nel Lazio, senza un accordo con i Cinque Stelle, sono pronte le primarie, dicono fonti del partito regionale. In campo, in questo caso, sarebbero schierati, con ogni probabilità, D'Amato con Daniele Leodori, vicepresidente uscente del Lazio, e Marta Bonafoni, capogruppo della lista Zingaretti in Consiglio Regionale.
Con le primarie, cadrebbe il problema di appoggiare Alessio D'Amato che, se vincesse alle consultazioni del Pd, non sarebbe più il candidato di questo o quel leader, ma di tutto il partito. D'altra parte, viene sottolineato, è stato lo stesso assessore alla sanità della Giunta Zingaretti a dirsi pronto a correre ai gazebo. E con lui ha evocato le primarie un suo sponsor d peso nel Lazio come Esterino Montino. Il punto, per i dem, è capire se Calenda - altro sponsor di D'Amato - vuole veramente vincere o vuole solo mettere in difficoltà il Pd.
In attesa, in ogni caso, c'è sempre Enrico Gasbarra, il nome su cui nel Pd si punta per tenere in piedi l'asse con i Cinque Stelle. ma non solo: il nome dell'ex presidente della Provincia, giurano i dem laziali, è in grado anche di rimettere insieme l'alleanza larga che ha sostenuto fin qui Nicola Zingaretti. Se ne sarebbe parlato anche urante un incontro informale di ieri tra Goffredo Bettini, Massimo D'Alema e lo stresso Gasbarra. nelle ultime ora, poi, hanno cominciato a circolare alcuni nomi alternativi, fra cui quello di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio. Un nome su cui sarebbe difficile mettere veti o sollevare obiezioni. L'ipotesi, tuttavia, rimane difficile da realizzare.
"Ieri siamo stati chiari in assemblea. Abbiamo indicato il nostro obiettivo: costruire una alleanza ampia fra tutte le forze che hanno fatto opposizione alla giunta Fontana", dice Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd Lombardia, interpellato dall'AGI.
"Ci sono le condizioni e i tempi per completare quetso lavoro prima delle Regionali; diciamo sì alle primarie di coalizione; siamo pronti a presentare una cornice programmatica", spiega ancora l'esponente Pd. "Noi siamo pronti. Abbiamo fatto una proposta. Se il Terzo Polo non vuole partecipare alla coalizione e andare avanti con Letizia Moratti, vuol dire che hanno deciso di sottrarsi a questa proposta e che alle Regionali ci sarà una tripolarizzazione: il centrodestra con Fontana; il Terzo Polo con Moratti; il centrosinistra con il candidato che verrà scelto".
Per il Pd "la Lombardia è contendibile, per la prima volta dopo tanti anni non si voterà assieme alle politiche e si potrà fare una campagna elettorale sui temi dei territori, si potrà parlare di Lombardia", sottolinea ancora Peluffo. Noi ci muoviamo su questa linea, chi deciderà di percorrere un'altra strada si assumerà la responsabilità di una scelta diversa", conclude.