AGI - Matteo Salvini alla destra, Antonio Tajani alla sinistra. 'Alfieri' di Giorgia Meloni alla Camera, i due alleati di Lega e Forza Italia plaudono al discorso di insediamento della presidente del Consiglio.
"Bellissimo il discorso di Giorgia", commenta il vice premier leghista.
"Musi lunghi a sinistra, speranza e fiducia per gli italiani - aggiunge -. Ribaditi impegni su tasse, pensioni, lavoro, sicurezza, autonomia e riforme. Per quanto mi riguarda: sbloccare cantieri e opere pubbliche ferme e attese da anni, creando lavoro e ricchezza, sarà il mio impegno giorno e notte".
Da Forza Italia, per tutti interviene Silvio Berlusconi, che, come Salvini, interverrà domani in Aula al Senato.
"Meloni, nel suo assai pregevole intervento programmatico, ha individuato le priorità del Paese, ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra", scrive in una nota il Cavaliere.
"Il presidente Meloni ha detto parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l'impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell'energia per famiglie e imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal 'partito dei no' e dall'ambientalismo ideologico. Forza Italia darà un contributo qualificato, serio e leale, con tutte le sue idee e le sue migliori energie perché il nuovo governo di centrodestra, il primo guidato da una donna, abbia la forza di affrontare i grandi problemi del Paese e disegnare l'Italia del futuro".
Nel partito, attravesrato da forti tensioni, c'è grande attesa per il ritorno del Cavaliere a Roma. Berlusconi sta preparando il suo intervento al Senato - atteso dopo le 17:30 domani -, in occasione del voto di fiducia al governo.
Quello del Cavaliere, spiegano i suoi, dovrebbe essere un "discroso di fiducia a Meloni". L'ex premier darà il suo 'benestare' al governo, non senza rivendicare che vede l'esecutivo in carica come "risultato di un lavoro avviato quasi trent'anni fa con la fondazione del centrodestra che ora porta una donna al governo".
Il discorso del Cavaliere avrà certamente riferimenti alle urgenze dell'economia italiana e al tema dei rincari dell'energia; e, infine, i riferimenti più volte ribaditi nelle occasioni ufficiali all'ancoraggio di FI ai valori dell'atlantismo e dell'europeismo. In Aula a Montecitorio, nelle dichiarazioni di voto interviene il nuovo capogruppo Alessandro Cattaneo.
Nessun commento, neanche un tweet, di Tajani, di cui ieri il vice presidente forzista della Camera Giorgio Mule' aveva chiesto un passo indietro da coordinatore nazionale di FI dopo la nomina a vice premier e ministro degli Esteri.
Certo, le parole che Meloni dedica all'autonomia, bandiera leghista, sono scarne e soprattutto focalizzate sui contrappesi da approvare per garantire la coesione nazionale. "Sono soddisfatto del riferimento", si limita a dire il ministro leghista per gli Affari regionali e autonomie Roberto Calderoli.
"È già tanto che abbia citato l'autonomia", commentano, con sarcasmo, i deputati del partito di via Bellerio, riuniti in cortile a Palazzo Montecitorio. Come sembrano divergenti da quelli leghisti i riferimenti della premier alle pensioni. "Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno", annuncia Meloni.
Il riferimento sembra essere al rinnovo di Ape e Opzione donna, mentre è ancora da discutere con che modalità arrivare al superamento della legge Fornero a partire da inizio gennaio: i leghisti puntano a quota 41, con il 'correttivo' di 61 anni di età, mentre per FdI si potrebbe permettere l'uscita anticipata a 62 o 63 anni con penalizzazioni della quota retributiva, fino a un massimo dell'8%. Altro tema di distinguo riguarda l'immigrazione. Meloni, nel suo discorso, non cita l'operato di Salvini come ministro dell'Interno ma sottolinea il fallimento della politica nella gestione dei flussi. La premier propone una strada, a suo giudizio, "poco percorsa fino ad oggi".
"La nostra intenzione - chiarisce - è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell'Unione europea che nella terza fase prevista, anche se mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa".
Nessun riferimento al ripristino decreti sicurezza su cui è stata incentrata la campagna elettorale leghista.