AGI - Ha indagato sulle Brigate Rosse in Veneto negli anni Ottanta, e, un decennio dopo, sulla Tangentopoli veneta e sulle coop rosse, mentre in anni più recenti, prima di lasciare la toga, ha coordinato l'inchiesta sul Mose.
Carlo Nordio, ex magistrato, eletto deputato con FdI alle elezioni politiche del 25 settembre, è il nuovo Guardasigilli: negli ultimi tempi, il suo impegno nel dibattito sulla politica giudiziaria è stato intenso, da ultimo quale presidente del Comitato per il Sì in occasione dei referendum sulla giustizia che, nel giugno scorso, non hanno però raggiunto il quorum.
Nato a Treviso, 75 anni, Nordio si è laureato in Giurisprudenza a Padova nel 1970, per entrare poi, 7 anni più tardi, in magistratura.
Giudice istruttore al tribunale di Venezia, dal 1982 ha iniziato a svolgere funzioni di pm presso la procura veneziana, della quale, nel 2009, è diventato procuratore aggiunto. Non solo: di quell'ufficio giudiziario è stato procuratore vicario dal 2013 al 2016 e, fino al febbraio 2017 - quando ha lasciato la magistratura per andare in pensione - ne è stato procuratore facente funzioni.
Autore di numerose pubblicazioni, soprattutto su riviste giuridiche, di carattere economico e societario, ed editorialista su alcuni quotidiani, Nordio ha avuto importanti incarichi di consulente per diverse Commissioni: tra il 1997 e il 2001, in particolare, presso la Commissione parlamentare per il terrorismo e le stragi, mentre tra il 2002 e il 2006 è stato presidente della Commissione per la riforma del codice penale e, nel 2017, coordinatore della Commissione di studio - istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri-ministero per gli Affari regionali - sullo status degli amministratori locali.
Nei mesi scorsi, infine, è stato nominato tra i consulenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte dell'ex capo della comunicazione di Mps David Rossi. All'inizio di quest'anno il nome di Nordio era stato incluso nella rosa dei candidati al Quirinale, proposto da Fratelli d'Italia.