AGI - Ultimi passaggi per arrivare al completo funzionamento delle Camere, step indispensabili anche dare il via alle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Martedì i partiti eleggono i presidenti dei gruppi parlamentari, mercoledì Montecitorio e Palazzo Madama sceglieranno i loro vicepresidenti, i questori e i segretari per completare i rispettivi uffici di presidenza.
Con i nuovi capigruppo, potranno iniziare gli incontri al Quirinale per discutere della formazione del prossimo esecutivo. Prassi vuole, infatti, che il Presidente della Repubblica convochi al Colle i leader dei vari partiti accompagnati dai presidenti dei loro senatori e dei loro deputati.
Alla Camera le assemblee per l'elezione dei capigruppo sono convocate alle 15 di martedì. Al Senato la convocazione è per le 14, mentre alle 17 si terrà la prima conferenza dei capigruppo della nuova legislatura. L'Aula della Camera e' convocata per domani alle 14, per procedere al completamento dell'Ufficio di presidenza: i deputati dovranno eleggere quattro vicepresidenti; tre deputati Questori; almeno otto deputati Segretari (il numero dei Segretari può essere elevato, qualora necessario, per consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari nell'Ufficio di presidenza).
L'Assemblea di palazzo Madama si riunirà infine mercokedì alle 3 del pomeriggio: l'ordine del giorno è identico a quello della Camera. Le indicazioni del leader di FI, Silvio Berlusconi ai parlamentari di Forza Italia, in vista dell'elezione dei presidenti dei gruppi parlamentari sono di eleggere Licia Ronzulli al Senato e Alessandro Cattaneo alla Camera. "Sono lieto che i nostri Gruppi siano, come è capitato più volte, connotati da una forte presenza di giovani e di signore" scrive il Cavaliere.
La protesta del Terzo Polo
"A oggi non parteciperemo al voto" per l'elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Tg1 Mattina, annunciando che alle consultazioni che avvierà il Presidente della Repubblica andra' con i capigruppo e con Teresa Bellanova, presidente di Italia viva. A Mattarella, ha aggiunto, faremo notare che "c'e' una opposizione che ha preso quasi l'8%, che e' in crescita, e che non ha alcuna figura di garanzia".
“Pas d’ennemis a gauche” era la regola dei comunisti francesci negli anni Trenta. Nessun nemico a sinistra fu la prassi del Pci, che avversò come “social traditore” ogni competitor. Consuetudine rotta dal #Pd, oggi voluttuosamente avvinghiato al M5s di Conte@CarloCalenda pic.twitter.com/VmbOvFcpcY
— Andrea Cangini (@andrea_cangini) October 18, 2022
Forza Italia "si avvia verso un declino rapidisismo, ma prendere i suoi voti non vuol dire prendere i suoi parlamentari". Lo ha detto Carlo Calenda a Tg1 Mattina ricordando che alle ultime elezioni il Terzo polo ha tolto voti sia alla destra che alla sinistra. "Questo governo - ha aggiunto il leader di Azione - deve governare, nessuno lo vuole far cadere. Deve fare la strada che gli elettori hanno scelto. Si deve verificare se e' in grado di governare, altrimenti non se ne esce più".
"Letta non mi risponde" e anche sulle elezioni Regionali "non abbiamo nessuna intesa". Carlo Calenda, leader di Azione, lo dice in un'intervista al Corriere della Sera aggiungendo che i dem hanno già scelto "il M5s come testimonia l'accordo che hanno fatto per escluderci dalle vicepresidenze di Camera e Senato".
A chi gli chiede se sarà possibile riallacciare i rapporti con il Pd dopo il congresso, risponde: "No. Credo che il Pd chiederà l'unità delle opposizioni, come fa sempre, dira' 'buttiamoci tutti insieme contro la destra'", ma, aggiunge, "non è questo il nostro progetto: noi pensiamo invece che vada offerta un'alternativa di governo. E siccome il Pd ha terminato il suo percorso di partito riformista il nostro obiettivo è costruire un grande partito riformista italiano, altrimenti si continuera' sempre con lo schema 'fascisti contro comunisti'".