AGI - "Siamo a un ottimo punto", aveva detto Giorgia Meloni all'inizio di una giornata che termina invece con lei che lascia Montecitorio dopo un 'falso movimento' di auto che concentra l'attenzione dei cronisti mentre la leader FdI si allontana senza dover affrontare taccuini e telecamere.
A Porta a Porta, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha detto che Carlo Nordio "ha deciso di candidarsi in previsione di un suo ruolo che potesse essere quello di ministro della Giustizia, e credo che questa sia l'intenzione di Giorgia Meloni”.
Tante parole hanno tenuto banco: quelle di Silvio Berlusconi che prima squaderna la lista dei ministri FI - e assegna a Elisabetta Casellati il ruolo di Guardasigilli - e poi, nel chiuso dell'assemblea dei suoi parlamentari, parla della ripresa di rapporti con Vladimir Putin.
Parole che scalano le aperture dei siti di informazione e la scaletta dei tg, e che - al di là dell'irritualità dell'anticipazione di quanto deve emergere dai colloqui tra Presidente della Repubblica e presidente del Consiglio incaricato - aprono uno scenario tutto diverso da quello del vertice a due di ieri a via della Scrofa.
Lunedì la partita era infatti data praticamente per chiusa, Casellati veleggiava verso il ministero delle Riforme e l'episodio del 'foglietto' in Aula al Senato era ormai alle spalle. Anche perché era stato Silvio Berlusconi, stavolta, a giocare 'in trasferta', andando nella sede FdI di via della Scrofa.
Oggi, in un crescendo, alle dichiarazioni del leader FI nel rispondere ai giornalisti si accavallano quelle nel corso della riunione a porte chiuse, prima ricostruite e poi oggettivizzate dai file audio fatti filtrare.
Fiumi di parole cui si contrappone il silenzio che arriva dalle stanze dove Giorgia Meloni lavora, e che vedono il via vai delle giornate di febbrile cantiere. Non c'è solo il governo da mettere in piedi infatti ma anche gli uffici di presidenza delle Camere.
E nel traffico di capigruppo e ministri più o meno papabili, a imboccare il corridodio verso i gruppi FdI c'è anche Licia Ronzulli, appunto ora presidente dei senatori FI, che preciserà poi di non avere comunque incontrato la leader FdI.
La giornata si chiude con quel 'falso movimento' di auto. Quello che filtra è una sostanziale e ferma sconfessione da parte FdI dell'accordo su Casellati come Guardasigilli, collocazione derubricata come "infondata".
E anche sul resto è, per ora, silenzio. Anche, soprattutto, per non fare salire ulteriormente la tensione.