AGI - E' scontro aperto fra il segretario del Pd, Enrico Letta, e la presidente del consiglio in pectore, Giorgia Meloni.
A dare fuoco alle polveri sono state le scelte del centrodestra di far eleggere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, rispettivamente, alla presidenza del Senato e della Camera dei deputati.
Scelte divisive per il Paese, afferma in coro il Partito Democratico. E da Berlino, dove si trova per il congresso del Pse, Letta rincara sottolineando che le scelte fatte rappresentano dei messaggi allarmanti anche per il resto dell'Europa. Per il leader dem è "una logica perversa e incendiaria" quella che ha portato alla scelta di La Russa e Fontana, "che va contro l'interesse del Paese". Nessuna possibilità, dunque, di aprire un canale di comunicazione tra maggioranza e opposizione.
La risposta di Meloni non si fa attendere. "Sono gravissime le parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Enrico Letta a margine del congresso dei Socialisti europei a Berlino", spiega la presidente di FdI: "Affermare all'estero che l'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente 'logica perversa' e 'incendiaria' e che la scelta dei parlamentari italiani confermi 'le peggiori preoccupazioni in giro per l'Europa' è scandaloso e rappresenta un danno per l'Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale. Letta si scusi immediatamente".
Il vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano, controreplica: "Giorgia Meloni pretende le scuse da noi, primo partito d’opposizione. Si assuma la responsabilità di aver diviso il Paese con scelte estremiste ai vertici delle istituzioni. Pensi a formare un governo e dare risposte, se ne è capace. Non ha il potere di dirci come fare opposizione".
Di fronte a questo clima, Meloni assicura comunque che "il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme". Rassicurazioni che non convincono i dem. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, osserva che "la Meloni ha detto che sono impegnati ad unire il Paese e non a dividerlo. E hanno eletto La Russa e Fontana. E se volevano dividerlo che facevano?". Rincara la dose Emanuele Fiano: "Giorgia Meloni dice che il suo impegno è unire il paese ma inizia nel modo più divisivo possibile".
Fonti del Pd aggiungono all'Agi: "Non è uno scontro istituzionale, è una banale polemica last minute inventata per correggere o sbianchettare in corsa i titoli di giornata. Tutto per camuffare o nascondere le lacerazioni della destra. In un contesto globalizzato, di informazione in tempo reale, fa sorridere che rispolverino la vecchia retorica dell'interesse nazionale da tutelare all'estero. Neanche il Berlusconi dei tempi peggiori. Come peraltro se fuori dall'Italia non vedessero quanto sta accadendo e non fossero legittimamente preoccupati e basiti per le scelte fatte sulle presidenze delle Camere".