AGI - "Benvenuto presidente, complimenti e auguri di buon lavoro". Così Sergio Mattarella ha accolto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, al Quirinale poche ore dopo la sua elezione. "Grazie, grazie" ha detto Fontana ricambiando la stretta di mano del capo dello Stato.
Dopo la spaccatura di lunedì al Senato, con lo strappo di Forza Italia che non ha votato per Ignazio La Russa, il centrodestra si ricompatta alla Camera ed elegge presidente il leghista Lorenzo Fontana. Ma all'appello mancano almeno 14 voti.
Il vicesegretario leghista incassa infatti 222 preferenze, il centrodestra sulla carta conta 237 deputati, che scendono a 236 per l'assenza giustificata (è positivo al Covid) dell'azzurro Andrea Orsini.
Grazie! pic.twitter.com/Fa2bNwihE6
— Lorenzo Fontana (@Fontana3Lorenzo) October 14, 2022
Impossibile dire con esattezza, vista la segretezza del voto, a quale gruppo della maggioranza sono ascrivibili le defezioni (che secondo esponenti leghisti sarebbero in realtà non più di 7 o 8, in base a un calcolo che incrocia assenze e errori di scrittura). Così come non si può escludere a priori che qualche deputato delle opposizioni abbia votato per Fontana, nonostante sia Pd che Terzo Polo e M5s abbiano optato per un nome di bandiera anzichè per il bis della scheda bianca, proprio per evitare le accuse e controaccuse reciproche sui 17 voti extra maggioranza che ieri hanno contribuito ad eleggere La Russa.
Eppure, i conti non tornano nemmeno tra le fila delle forze di minoranza: il candidato di bandiera di Iv e Azione, Matteo Richetti, incassa infatti tre voti in più rispetto ai numeri del suo gruppo, mentre la candidata dem Cecilia Guerra ne ottiene tre in meno. Risponde invece compatto il Movimento 5 stelle, che ha votato per Cafiero De Raho. E durante lo spoglio delle schede spunta anche un voto per il leghista Riccardo Molinari, fino a ieri in pole position per la carica conquistata oggi da Fontana.
Questioni numeriche a parte, il centrodestra esulta per il doppio risultato raggiunto e si appresta ad affrontare e chiudere la partita più delicata, la formazione del governo. Tra i primi a congratularsi con Fontana il segretario leghista Matteo Salvini, che diffonde la foto dell'abbraccio tra i due. "Buona la prima anche alla Camera.
Sono molto molto contenta che stiamo procedendo spediti come avevamo promesso agli italiani", dice a caldo la presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni. Il primo ringraziamento di Fontana va a Umberto Bossi ("senza di lui non sarei in politica").
Con il senatur tutto lo stato maggiore leghista si è soffermato nel cortile interno del palazzo prima delle votazioni. "Il centrodestra ha dato dimostrazione di grande compattezza. Non tradiremo la fiducia degli italiani. Avanti", rivendica Antonio Tajani. A festeggiare il nuovo presidente di Montecitorio, il secondo esponente della Lega a ricoprire questo ruolo dopo Irene Pivetti, anche la moglie e la figlia, presenti in tribuna.
Le opposizioni, in ordine sparso e prive di una prospettiva di coordinamento in Parlamento, accolgono l'elezione di Fontana con il massimo gelo.
Ad inizio seduta alcuni deputati dem e della sinistra innalzano in Aula uno striscione con su scritto "No a un presidente omofobo pro Putin" (prontamente rimosso dai commessi).
È solo il prodromo di un clima glaciale che avvolge per tutta la mattinata una parte dell'emiciclo. Nessun applauso in Aula, fatta eccezione per il ringraziamento che il neo presidente della Camera rivolge al Capo dello Stato e per il saluto al Pontefice.
All'atto della proclamazione le opposizioni restano sedute, mentre la maggioranza si alza in piedi e scoppia in un fragoroso applauso. Ma se anche i 5 stelle nell'emiciclo rimangono pressochè immobili e si guardano dal battere le mani a Fontana, salta agli occhi la differenza di linea sui commenti: durissimi i giudizi di Pd e Terzo polo sul leghista che da oggi occupa lo scranno più alto di Montecitorio, nessun commento tranchant dai pentastellati.
E già i riflettori si spostano sul secondo round, quando Camera e Senato dovranno eleggere mercoledì prossimo i vicepresidenti, i questori e i segretari d'Aula, ruoli che spettano anche alle minoranze.
Nettissimo il giudizio del segretario dem Enrico Letta: "Peggio di così nemmeno con l'immaginazione più sfrenata. L'Italia, non merita questo sfregio".
Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio. #Fontana
— Enrico Letta (@EnricoLetta) October 14, 2022
Poi dal Nazareno si sottolinea: "La verità è che tra ieri e oggi si è consumato un ulteriore inquietante slittamento a destra". Per Carlo Calenda "Fontana è una persona che in una democrazia liberale non dovrebbe presiedere un'assemblea parlamentare".
Non meno tranchant il leader verde Angelo Bonelli: "Avere alla presidenza del Senato un nostalgico del ventennio del fascismo e della Camera un omofobo, aggressore dei diritti delle donne e amico dei nazisti di Alba Dorata significa che questo governo, a guida Meloni, sarà di estrema destra". Per il segretario di Più Europa Angelo Bonelli "quella di Salvini, Meloni e Berlusconi è stata una scelta prepotente ed estremista".