AGI - Al termine di una giornata sulle montagne russe per il centrodestra Giorgia Meloni tira dritto. Ai cronisti dice di confidare nella responsabilità di tutti, perché serve un governo al Paese e bisogna fare presto.
Il messaggio è ovviamente riferito a Forza Italia che si è sfilata questa mattina - a entrare nell'Aula di palazzo Madama soltanto Berlusconi e l'ex presidente del Senato Casellati - sulla votazione a sostegno di La Russa.
"Sono contenta che siamo riusciti a eleggere il presidente del Senato alla prima chiama. Confido che vada cosiìanche domani, per il presidente della Camera, alla prima votazione utile". Così Giorgia Meloni, lasciando Montecitorio che prosegue: "Io sono sicura che tutti si rendano conto del fatto che a questa nazione serve un governo e che noi abbiamo una responsabilità che gli italiani ci hanno affidato. Io sono una persona responsabile. Confido che anche gli altri siano responsabili".
"Penso che Giancarlo Giorgetti sarebbe un ottimo ministro dll'Economia", dice Giorgia Meloni rispondendo alle domande dei giornalisti.
Ai suoi poi consegna altre riflessioni: siamo stati votati per formare un governo, un governo dei migliori, non un 'governicchio', se non c'è la possibilità di andare avanti allora si va a votare.
Nessuna disponibilità, insomma, a scendere a compromessi al ribasso o a 'galleggiare'. Del resto anche nei giorni scorsi esponenti FdI ricordavano come nei governi Berlusconi c'erano professionalità come Tremonti e Urbani.
L'obiettivo dunque è fare presto, l'auspicio è che non ci siano scontri interni alla coalizione ma la consapevolezza delle sfide che attendono il Paese. Determinazione massima, dunque.
Ma anche irritazione, viene riferito da fonti parlamentari, per il comportamento del gruppo di FI a palazzo Madama. Perché nel mirino non c'è Berlusconi che questa mattina avrebbe dato il via libera all'intesa, a partire dal semaforo verde su La Russa. Ma chi, invece, ha deciso di far saltare tutto non partecipando al voto.
Ora la prossima prova è quella della Camera domani: Salvini ha indicato il leghista Fontana quale successore di Fico, l'obiettivo in FdI è di stringere i bulloni della coalizione, anche perché il convincimento di un 'big' di FdI è che, qualora saltasse il banco, alle elezioni chi si sarebbe macchiato di un'ulteriore crisi prenderebbe percentuali irrisorie.
Ma per ora non c'è un 'piano B', ma solo la convinzione che ogni forza politica del centrodestra debba viaggiare nella stessa direzione perche' l'Italia non si puo' permettere di perdere tempo.
In FI al momento la linea prevalente è che, senza cambi di rotta nelle trattative, si vada separati alle consultazioni. Prospettiva smentita da Salvini che "è in contatto con gli alleati".
In FdI si ritiene che in FI prevalga invece una linea di responsabilità. Ma il punto di caduta resta: no a 'governicchi', sì ad un esecutivo di alto profilo.