AGI - L'aggressione "sciagurata e inaccettabile" della Russia all'Ucraina ha come "bersaglio" l'Europa. Sergio Mattarella non usa metafore e va dritto al punto, chiede che si lavori alla pace, che è "urgente e necessaria", ma soprattutto sprona l'Europa a bloccare gli inaccettabili rincari dei prezzi dell'energia, dovuti spesso solo a speculazione.
Nel giorno in cui da Kiev continuano ad arrivare immagini di morte, il presidente della Repubblica ribadisce che la via per la pace passa solo attraverso "un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino". E l'unica reazione che dovrebbre avere la Ue è "una risposta unitaria e coerente". Il presidente ne parla cominciando dal nostro paese mentre consegna le onorificenze di Cavaliere del lavopro e di Alfiere del lavoro: abbiamo bisogno di coesione, che è "un fattore primario di sicurezza".
Una sicurezza messa a rischio dall'aggressione russa, che provoca nel nostro continente "un'impennata dei prezzi dell'energia che è attribuibile solo in parte a scarsità di approvvigionamenti, ma trova radice in azioni speculative che minacciano la vita di migliaia di aziende e mettono in allarme tantissime famiglie. A questo va posto rimedio", tutti insieme. Perché l'Europa durante la pandemia ha capito che le soluzioni nazionali, il fare da soli, è una "illusione". Quando tra due settimane, molto probabilmente negli stessi giorni di avvio del nuovo governo a guida Meloni, Mattarella riceverà al Quirinale il presidente francese Emmanuel Macron, di certo anche questo sarà tra i temi al centro del pranzo di lavoro.
Il presidente della Repubblica, che ai primi di novembre sarà in visita di Stato in Olanda, paese tra i più refrattari alle misure comuni contro il rialzo dei prezzi energetici, spiega che se "le ragioni del mercato dell’energia sembrano creare ostacoli" "la responsabilità delle istituzioni è esattamente quella di rimuoverli". Solo la Ue "ha la forza per farlo".
"Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime energetiche deve combinarsi con il potenziamento del Piano europeo per l’energia che, con il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti, è stato messo in campo per affrontare la crisi".
Anche l'Italia deve fare la sua parte, innanzitutto rispettando tempi e impegni del Pnrr. Mattarella non entra nel dibattito sulla possibile revisione degli obittivi, ma fa notare che a noi è stato assegnato "il pacchetto finanziario più consistente nel finanziamento ai Piani nazionali di ripresa e resilienza. Non possiamo perdere questa sfida. È stato compiuto il primo tratto del percorso, si deve proseguire rispettando tempi e impegni. Non possiamo dissipare questa opportunità di rinnovamento e di sviluppo, che è utile per correggere storture antiche e accelerare le necessarie correzioni strutturali alla nostra economia. Ne va, anche, del nostro ruolo in Europa, che deve essere trainante".
Infine un invito alla cautela nell'autoflagellazione giunta anche dai settori produttivi: l'Italia ha avuto "risultati straordinari" per crescita di Pil, tanto che il nostro paese per incremento rispetto al quarto trimestre 2019 - antecedente lo scoppio della pandemia - è "la terza economia del G7, dopo Stati Uniti e Canada". Certo, le incognite non mancano, i venti di guerra raffreddano ogni entusiasmo e lasciano spazio alla preoccupazione ma "non lasciamo che sia questo sentimento a trattenerci dall’applicarci con fervore alle nostre missioni, nell’interesse dell’Italia".
"La nostra fiducia, la nostra speranza, sono poggiate sulle doti di ingegno e intelligenza e sulle grandi risorse umane e morali che ha il nostro popolo, aperto all’incontro con gli altri, desideroso di armonia e di solidarietà - esorta il capo dello Stato -. Disponiamo di basi solide per pensare il futuro e per costruirlo insieme".