AGI - Una manovra "bazooka" a livello nazionale, che possa mitigare gli effetti della crisi energetica e alleggerire il peso delle bollette su aziende e famiglie italiane.
E' l'iniziativa assunta dal leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, che ha presentato assieme agli altri responsabili di Azione e Italia Viva un piano da 40 miliardi da impiegare in due anni (16 nel 2022 e 24 fino a marzo del 2023) per far coprire dalla finanza pubblica le oscillazioni – entro un certo range – del prezzo del gas e dell'elettricità.
Caro energia: cosa proponiamo? Mettiamo un tetto nazionale al costo delle #bollette di #luce e #gas. Il differenziale verrà coperto dalla finanza pubblica con 16 mld nel 2022 e 24 mld fino a marzo 2023 senza ulteriore deficit.#conferenzastampa #terzopolo pic.twitter.com/7hB8ERn1CJ
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 7, 2022
"Non sta arrivando il tetto al prezzo del gas europeo– ha spiegato Calenda in conferenza stampa a Montecitorio - e quindi dobbiamo operare in Italia. Bloccando il prezzo del gas con un intervento di finanza pubblica. "Il rischio che questa crisi diventi sociale – ha aggiunto - e più profonda è quasi una certezza. Non possiamo rimanere inerti fin quando in Europa non si trovi un accordo".
Entrando nel merito della sua proposta, Calenda, assieme a Matteo Richetti e Luigi Marattin, ha spiegato che questa prevede un tetto al costo della bolletta elettrica, coperto dallo Stato, che sarebbe 150euro/Mwh, mentre per il gas sarebbe di 100 euro/Mwh.
Il tutto porterebbe a un calo delle bollette del 53 per cento per l'elettricità e del 42 per cento per il gas. Non si tratterà però di una manovra a debito, perché le coperture sarebbero garantite da alcuni meccanismi, tra cui la tassazione sugli extraprofitti tramite Ires temporanea.
Il fallimento dell’UE sull’energia e l’intervento improvvido della Germania richiedono un cambio di passo. Qui la nostra proposta per un tetto alle bollette luce e gas con coperture. È ora di usare il "bazooka". Maggioranza futura e opposizione si confrontino su questa proposta. pic.twitter.com/EE0HLcsTjq
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 7, 2022
Fondamentale sarà anche proseguire con l'installazione dei rigassificatori: "C'e' chi considera un rigassificatore come una bomba termonucleare– ha osservato Calenda – ma non c'e' mai stato, da quando esistono, un incidente su un rigassificatore".
La proposta del Terzo Polo arriverà sui banchi del ministro uscente Roberto Cingolani e della premier in pectore Giorgia Meloni, da cui Calenda si aspetta "una risposta, perché i tempi dell'emergenza non coincidono con quelli della formazione del governo. Ho detto di fermarci e parlare in campagna elettorale, figuriamoci adesso. Su questo tutti devono collaborare. Invito formalmente i partiti di maggioranza e opposizione a prendere una posizione su questo".